Continuiamo il diario di bordo in questa meravigliosa giornata della gioventù.

Le giornate sono radiose sia per il sole che ci accompagna, che per i colori della festa.  Ieri abbiamo ascoltato la catechesi nella nostra comunità  di Guadalupe. Il concetto di fondo é stato l’invito a seguire Maria nel suo esempio per fare ogni giorno, nel quotidiano, la volontà  del Signore. L’invito quindi ad essere umili e liberi.

Nel pomeriggio, incontro con il papa. Dopo una lotta, al limite della sopravvivenza per accedere al luogo dell’incontro a causa della enorme quantità di giovani, siamo riusciti a collocarci a una distanza decente da uno schermo, ma il papa non si vedeva.
Abbiamo comunque ascoltato le toccanti e forti parole. I giovani sono il canale della speranza, canale degli incontri veri e non formali. Incontri autentici come accadeva nella antica tradizione del popolo.

Terminato l’incontro, come accade sempre nelle giornate della gioventù, grande odissea per tornare a casa.  Tra le cose belle che riporterò indietro con me, c’è  stato l’incontro con una ragazza italiana che lavora per una organizzazione internazionale per i rifugiati. L’ho incontrata nella calca per entrare al luogo dell’incontro,  accompagnava un gruppo di ragazze. Una  di loro si è sentita male, lei l’ha abbracciata, la difesa dalla ressa e ( spero che possiate vedere la foto) ha pianto con lei.

Poi un’altra riflessione personale: mi sono accorto che ho dato l’impressione alle persone di essere un vegliardo anziano e bisognoso di assistenza. I ragazzi del Venezuela mi stanno sempre vicini e mi ripetono “attento padre, c’è un gradino”, mi danno la mano nello scendere dal bus, e confesso, che questa attenzione mi da un non poco fastidio. Ma è solo l’inizio ascoltate: entriamo nella metro e una signora vedendomi in piedi si alza per darmi il posto,  decisamente e cortesemente rifiuto, scendiamo dalla metro e nella  lunga attesa per il bus che ci riporta a casa  una signora apre una sedia in mezzo alla stazione e mi invita a sedermi, rifiuto con lo stesso atteggiamento di prima, ma mentre rifletto e faccio la fila per salire su un pullman,  mi si avvicina una giovane e mi dice:  “Padre vada avanti alla fila lei è grande” anche qui mi rifiuto. Penso, forse devo convincermi di essere anziano e gli anni passano anche per me, no non è così, è  sicuramente la tonaca che nessuno porta a ridestare tanta attenzione alla mia povera e giovanissima (?) persona! Ci penso forse sono vere le ambedue ipotesi.

Un forte abbraccio oggi  la via crucis e poi veglia con il papa.

Una preghiera.

P. Francesco