Rassegna stampa del 27 Agosto 2005

IL CENTRO

Doveva essere il momento più atteso della 25° Tendopoli di San Gabriele, ma alla fine la visita di Renato Zero, atteso ieri mattina dai circa mille ragazzi radunati al santuario, è saltata. Tuttavia nonostante l’assenza, dovuta anche a motivi di sicurezza vista la diffusione anticipata della notizia del suo arrivo a San Gabriele, Renato Zero ha voluto lo stesso partecipare alla manifestazione, inviando una lettera e parlando ai ragazzi per telefono.

“Spero di essere con voi nella prossima edizione della Tendopoli”, ha promesso il cantante, impegnato in questi giorni nella preparazione di un nuovo lavoro musicale. “Volevo dirvi”, ha detto Zero al telefono, “che in un tempo come questo, un pochino lento, e anche un po’ sordo a certi richiami, è sorprendente che i giovani facciano ancora il loro mestiere, quello di svegliare le coscienze degli adulti. Io ho tentato di farlo già da parecchi anni. Ho iniziato anch’io in una tenda. I miei inizi sono stati proprio caratterizzati da questo cielo di teflon che mi sovrastava. Ed è stata un’emozione sapere che avete piantato tutte quelle tende. Vuol dire che c’è un disegno divino intorno a questo. Questi appuntamenti non sono mai casuali, c’è la mano di Dio. Abbiate la forza di essere ancora così vivaci, sorridenti e ottimisti”.

Nella giornata di ieri è stata anche approfondita la tematica del dolore. “Non crediamo a quel che ci dicono”, ha detto padre Francesco Cordeschi, rifacendosi all’episodio evangelico della morte di Lazzaro, “che, se il Signore fosse tra noi, dolore e lutti non ci sarebbero. È vero, nel mondo c’è il buio. Ma esistono anche le lampade. Voi siete le lampade di Dio, dovete solo accendervi”.

Con la giornata di oggi si conclude la 25° edizione della Tendopoli. La mattinata comincerà con la marcia a piedi da Isola al santuario, l’infiorata degli infioratori di Gerano, i suonatori di clarine e il gruppo di tamburi “Terremotus”. Il programma ufficiale si concluderà alle 11, con la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Renato Maria Martino, e subito dopo ci sarà la tradizionale festa dei giovani con i saluti finali.

 

IL MESSAGGERO

Prima pagina

“Spero di essere con voi nella prossima edizione della Tendopoli”. È la promessa che ieri, in audio conferenza, Renato Zero ha fatto ai giovani tendopolisti di San Gabriele. Prima del collegamento è stata letta la lettera inviata dal cantautore romano.

“Spero di essere con voi nella prossima edizione della Tendopoli”. È la promessa che, ieri mattina, in audio conferenza, Renato Zero ha fatto ai giovani tendopolisti di San Gabriele. Prima del collegamento, padre Augusto Matrullo ha letto la lettera inviata dal cantautore romano: “Vorrei fermarmi negli occhi di chi non vede per cercare le ragioni di tanta ostinata cecità. Ma è pur vero che per vedere non bastano gli occhi… occorre la presenza e la complicità del cuore”. All’udire la voce inconfondibile di Renato Zero, l’assemblea ha iniziato ad acclamarlo, battendo le mani e scandendone il nome a ripetizione.

“Volevo dirvi – ha sottolineato durante la telefonata – prima di ringraziarvi per tutta questa energia che producete, che in un tempo come questo, lento ed anche un po’ sordo a certi richiami, che è sorprendente che i giovani facciano ancora il loro mestiere, quello proprio di svegliare le coscienze degli adulti. Io ho tentato di farlo già da parecchi anni. Sulla mia pelle ho tentato di cambiare. Di dare a questi colori un’enfasi ed una vitalità che ci conducano finalmente verso una luce definitiva. Ho iniziato anch’io in una tenda, parlando di tendopoli. I miei inizi sono stati proprio caratterizzati da questo cielo di teflon che mi sovrastava. Ed è stata un’emozione quella di sapere che da voi sono piantate tutte quelle tende. Vuol dire che c’è un disegno divino intorno a questo. Simili appuntamenti non sono mai casuali, c’è la mano di Dio e devo dire che è importante non lasciare che queste opportunità non abbiano quel peso e quella enfasi che meritano. Spero di essere con voi nella prossima edizione della Tendopoli. Abbiate la forza di essere ancora così vivaci, sorridenti ed ottimisti. Un bacio da Renato a tutti”.

Il cantante ha anche risposto ad alcune domande. E quando padre Augusto Matrullo gli ha chiesto se da quello splendido terrazzo sull’Argentario, dove si trova attualmente, brilla il sole, Renato Zero ha risposto: “Qui si lavora, quindi il mare balla sui suoni della nostra musica. Segue l’andamento ritmico dei nostri strumenti e questo ci facilita le cose”. Per quanto riguarda, invece, l’attesa di ascoltarlo in un messaggio che verrà lanciato, poi, dalla basilica dei Santi Giovanni e Paolo, la risposta è stata: “Mi auguro sia presto e ce la metterò tutta perché sia veramente un momento struggente, perché ci vuole, credo, molta umiltà a pensare di musicare una liturgia così profonda e così importante”.

 

ABRUZZO OGGI

“Spero di essere con voi nella prossima edizione della Tendopoli”. La promessa di Renato Zero, protagonista della quarta giornata della venticinquesima Tendopoli di San Gabriele, fa esplodere in un boato i tanti giovani che non hanno voluto mancare all’appuntamento di quest’anno, giunto oggi alle battute finali.

In diretta telefonica con padre Augusto Ma trullo, il cantautore romano, trattenuto a Porto Santo Stefano dalla preparazione del nuovo lavoro musicale, non è voluto mancare all’appuntamento di ieri. Prima del collegamento, padre Matrullo ha letto ai tendopolisti una lettera di Zero: “Vorrei fermarmi negli occhi di chi non vede per cercare le ragioni di tanta ostinata cecità. Ma è pur vero che per vedere non bastano gli occhi… occorre la presenza e la complicità del cuore”.

“Volevo dirvi – ha dichiarato al telefono Renato Zero – ringraziando di tutta questa energia che producete, che in un tempo come questo, un pochino lento, e anche un po’ sordo a certi richiami, è sorprendente che i giovani facciano ancora il loro mestiere, quello di svegliare le coscienze degli adulti. Io ho tentato di farlo già da parecchi anni. Sulla mia pelle ho tentato di dare una smossa, di cambiare un po’. Di dare a questi colori un’enfasi e una vitalità che ci conducano finalmente verso una luce definitiva. Ho iniziato anch’io in una tenda – ha proseguito il cantautore romano – parlando di tendopoli. I miei inizi sono stati proprio caratterizzati da questo cielo di teflon che mi sovrastava. Ed è stata un’emozione quella di sapere che da voi son piantate tutte quelle tende. Vuol dire che c’è un disegno divino intorno a questo. Questi appuntamenti non sono mai casuali, c’è la mano di Dio, e devo dire che è importante non lasciare che queste opportunità non abbiano quel peso e quella enfasi che meritano. Spero di essere con voi nella prossima edizione della Tendopoli. Abbiate la forza di essere ancora così vivaci, sorridenti e ottimisti. Un bacio da Renato a tutti”.

Alla domanda di padre Augusto Matrullo “Renato, dimmi, ma lì, da quello splendido terrazzo, sul mare dell’Argentario, brilla il sole?”, Zero ha risposto: “Ma ci sono note, più che altro, no? Qui si lavora, quindi il mare balla. Segue un pochino l’andamento ritmico dei nostri strumenti. Questo ci facilita un pochino le cose, diciamo, capito? Quindi l’ispirazione ce la offre tutta questo mare dell’Argentario”.

Prima dell’intervento del cantautore, i tendopolisti sono stati ridestati dal fondatore della Tendopoli padre Francesco Cordeschi, che ha definito i giovani “le lampade di Dio”, invitandoli a non credere alla cultura disfattista della morte. Nel pomeriggio sono seguiti il Deserto e la festa della Riconciliazione. La giornata di ieri si è conclusa con la suggestiva Via Crucis inscenata sul piazzale antistante il Santuario. Ad animare le stazioni, tendopolisti provenienti da tutte le regioni d’Italia.

 

IL TEMPO

Una festa per cinquemila – Gran finale della Tendopoli di Isola del Gran Sasso

La festa dei giovani, che vedrà la partecipazione di oltre 5000 ragazzi, concluderà oggi la Tendopoli. La giornata di ieri si è aperta con una relazione di Padre Cordeschi che ha definito i giovani “le lampade di Dio”, invitandoli a non credere alla cultura disfattista della morte. Poi in diretta telefonica è intervenuto Renato Zero: “Allora, volevo dirvi, ringraziando di tutta questa energia che producete, che in un tempo come questo, un pochino lento, e anche un po’ sordo a certi richiami, è sorprendente che i giovani facciano ancora il loro mestiere, quello proprio di svegliare le coscienze degli adulti… ho iniziato anch’io in una tenda. Parlando di tendopoli, i miei inizi sono stati proprio caratterizzati da questo cielo di teflon che mi sovrastava, ed è stata un’emozione quella di sapere che da voi son piantate tutte quelle tende, vuol dire che c’è un disegno divino intorno a questo… spero di essere con voi nella prossima edizione della Tendopoli abbiate la forza di essere ancora così vivaci, sorridenti e ottimisti”.