I giovani devono sentirsi amati dalla Chiesa, afferma il Papa.

Il futuro della Chiesa dipende da questo.

Per poter accogliere l’esigente messaggio del Vangelo, i giovani devono sentirsi amati dalla Chiesa, soprattutto dai Vescovi e dai sacerdoti, ha affermato Benedetto XVI. All’evangelizzazione di coloro che sono la “speranza della Chiesa” il Santo Padre ha dedicato un passaggio decisivo del discorso che ha rivolto questo lunedì alla LIV Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Dopo aver riconosciuto la speranza che ripone nella Giornata Mondiale della Gioventù, alla quale parteciperà nel prossimo mese di agosto, Papa Ratzinger ha affermato che i giovani corrono il pericolo di essere agitati dalle onde di qualsiasi dottrina.

Hanno dunque bisogno di essere aiutati a crescere e a maturare nella fede: è questo il primo servizio che essi devono ricevere dalla Chiesa, e specialmente da noi Vescovi e dai nostri sacerdoti”, ha osservato.

Il Vescovo di Roma ha poi constatato che “molti di loro non sono in grado di comprendere e di accogliere subito tutto l’insegnamento della Chiesa, ma proprio per questo è importante risvegliare in loro l’intenzione di credere con la Chiesa, la fiducia che questa Chiesa, animata e guidata dallo Spirito, è il vero soggetto della fede, inserendoci nel quale entriamo e partecipiamo nella comunione della fede”.

Per raggiungere questo obiettivo, Benedetto XVI ha spiegato che “i giovani devono sentirsi amati dalla Chiesa, amati in concreto da noi Vescovi e sacerdoti. Potranno sperimentare così nella Chiesa, l’amicizia e l’amore che ha per loro il Signore, comprenderanno che in Cristo la verità coincide con l’amore e impareranno a loro, volta ad amare il Signore e ad avere fiducia nel suo corpo che è la Chiesa”.

Per il Papa questo è “il punto centrale della grande sfida della trasmissione della fede alle giovani generazioni”.