Il vangelo di oggi è la continuazione di quello di domenica scorsa, e il raffronto fra i due ci offre un ottimo spunto di riflessione.
Nel vangelo della domenica passata, abbiamo i figli di Zebedeo, che vanno da Gesù con una richiesta, e Gesù chiede loro “ cosa volete che io faccia per voi “ e i due discepoli chiedono in pratica di poter diventare i suoi “primi ministri “, ma Gesù non esaudisce questa loro richiesta. Nel brano odierno abbiamo che anche il figlio di Timeo ( da notare che Bartimeo significa proprio “il figlio di Timeo” ) ha una richiesta da fare, e anche a lui il Signore chiede “ che vuoi che io ti faccia “ , e Bartimeo chiede di riacquistare la vista. Gesù esaudisce la sua richiesta e loda la sua fede, che è motivo di salvezza :"Và, la tua fede ti ha salvato” .
Perché la richiesta di Bartimeo viene esaudita e quella dei due apostoli no? Che forse per i due discepoli non vale il “chiedete e vi sarà dato” ? o il pregare per ottenere ?
Sicuramente l’insegnamento di Gesù sulla preghiera è indiscutibile, sicuramente rimane valida la sua indicazione “chiedete e vi sarà dato”, ma allora perché non esaudisce la richiesta dei due apostoli, che sicuramente dimostrano la loro fede in Gesù ?
Vediamo di analizzare le due richieste, entrambe fatte con fede in Gesù.
Nella prima vi è una richiesta, anche se nascosta, di primeggiare sugli altri apostoli, di porsi in primo piano, di diventare più importanti. Nella seconda vi troviamo una richiesta di aiuto, una richiesta di guarigione, di riacquistare la vista, vista che permetterà poi a Bartimeo di diventare un seguace di Gesù: e prese a seguirlo.
Quindi la differenza sostanziale fra le due domande sta nel loro fine, quello che si chiede è per il bene ? e soprattutto è per il bene eterno? Questa è la differenza che fa si che alcune preghiere vengano esaudite e altre no. Quello che chiedo è veramente per il mio bene, è così grande da coinvolgere la mia o l’altrui salvezza eterna, o è qualcosa di meschino che riguarda soltanto la sfera di questo mondo?
Certamente ci possono essere delle oneste e legittime richieste di guarigione, ma qui entrano in gioco tante altre cose su cui riflettere, e che certamente noi non conosciamo.
Una cosa che, sicuramente dobbiamo tenere presente è che lo scopo principale se non unico per cui il Figlio di Dio, si è incarnato ed è venuto fra noi è portarci alla salvezza, per cui le preghiere che gli rivolgiamo anche di guarigione potranno essere esaudite solo se nel suo immenso disegno tale guarigione può portare alla nostra salvezza, o a quella di qualche nostro fratello. Come nel caso del cieco nato del quale Gesù dice che sarà guarito affinché tutti possano vedere la grandezza delle opere di Dio. Altre volte la risposta di Dio è in ritardo rispetto alle nostre attese, ma con risultati molto, ma molto più grandi di quello che abbiamo chiesto, come il caso della madre di Agostino di Ippona, che prega per ben 17 anni, per la conversione del figlio, ma alla fine la sua preghiera viene esaudita, con Agostino che diventa prete, poi vescovo, quindi santo e dottore della Chiesa di Cristo. Allora la prima delle grazie che dobbiamo chiedere al Signore è questa: Signore, insegnaci a pregare.
Riccardo
PILLOLE DI SAGGEZZA
- Chiediamo a Dio ciò che ci piace, e Dio ci darà ciò di cui abbiamo bisogno (L. Bloy)
- Il signore promette di esaudire tutte le nostre richieste, riservandosi un’unica cosa: cambiare l’oggetto della nostra richiesta in uno migliore , per darci di più di quanto chiediamo. (C. de focauld)