Vi lascio la pace, vi do la mia pace
Questo brano é inserito nel discorso " dell'addio", il contesto é quello dell'ultima cena, Gesù prima che la sua "ora" sia definitivamente arrivata parla lungamente con i suoi discepoli per cercare di prepararli agli avvenimenti che di lì a poco si sarebbero succeduti, infatti il versetto 29 si riferisce proprio a questo:” Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate”.
La prima frase di Gesù riprende il tema della conseguenzialità tra l'amore e il comportamento, tra il dire e l'agire.
L'amore per Gesù presuppone l'osservanza del suo insegnamento, ma direi di più : l'amore per la sua Parola. Cioè un' adesione al suo insegnamento e un amore così grande verso Gesù che ognuno di noi deve poi attuarlo nell'impegno, nel mettere in pratica il modo di vivere, di sentire e di amare di Gesù.
Gesù infatti ci tiene a sottolineare, come quella “Parola” abbia una ben precisa origine divina, non é sua, del Gesù-Uomo, ma viene direttamente da Dio-Padre.
L'amore e l'osservanza verso la Parola comportano, inoltre, una così forte vicinanza, una così grande familiarità con Dio e il suo Cristo, che Gesù la definisce come un prendere dimora da parte della Santissima Trinità nel cuore dell'uomo.
Meravigliosa questa promessa: il Dio trino e unico che si abbassa ad abitare nel nostro cuore, a voler essere tutt’ uno con noi.
Nella seconda frase Gesù vuole rincuorare i suoi discepoli, non li lascerà orfani, lo Spirito Santo, il consolatore, sarà loro inviato per farli maturare nella conoscenza e nella memoria del Cristo risorto, e di tutti i suoi insegnamenti.
Egli, lo Spirito li guiderà, farà loro da maestro, infonderà loro la forza per essere martiri (testimoni) della fede.
Inoltre Gesù lascia ai suoi discepoli il dono della pace: " vi lascio la pace, vi dò la mia pace"; tenendo presente che il termine "pace", "shalom" in aramaico ha un significato molto più profondo, infatti significa : – benedizione, benessere, armonia, gioia, vita, pace e felicità perfetta – , la felicità e la liberazione portate dal Messia.
In pratica lo “shalom” che Egli dona è l’inizio della realizzazione del Regno di Dio in mezzo agli uomini.
Cristo torna al Padre, ma invisibilmente pone la sua dimora in mezzo a noi, fonte di pace, di gioia, di amore e di libertà.
La sua presenza nell’Eucaristia è una delle più importanti realizzazioni della sua promessa: “sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.
Riccardo
PILLOLE DI SAGGEZZA:
Essere triste è quasi sempre pensare a se stessi. (Padre Ilarione)
Non avremo mai la pace se non saremo in Dio, e uniti a Lui. (L. Lallermant)