Considerazioni a caldo…
Sono passati solo pochi giorni e già mi mancano tutti i ragazzi!
E’ stata una settimana veramente impegnativa, ma nello stesso tempo ricca di gioia e di avvenimenti. L’inizio non è stato dei migliori ma già dal secondo giorno il campo aveva ingranato bene; tra i gruppi si era già creata quella comunione indispensabile per l’approfondimento del tema: “Liberi di volare….ma verso dove?“, riflessione sul testo IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON di Richard Bach – e la giusta complicità per i giochi di squadra.
Il momento formativo è stato impegnativo ma molto seguito (come si fa a non seguire quel vulcano in continua eruzione che è Padre Francesco); diverse sono state le sottolineature su cui i ragazzi hanno poi riflettuto nei singoli gruppi a cominciare dal tema dell’AMORE:
- L’amore è la cosa più bella che Dio ha creato
- L’amore non è avere ma dare, non è usare ma donare
- L’amore è la sintesi del corpo e dell’anima
- E’ l’amore che diventa perdono
A seguire il tema della LIBERTA‘: libertà di scegliere cosa fare della propria vita (rif. Il gabbiano Jonathan). Un discorso profondo ma che i ragazzi hanno ben recepito come si è poi constatato dagli impegni che hanno preso dinanzi a Gesù Eucarestia nel giorno di Venerdì, dedicato al deserto, quando tutti hanno lasciato ai piedi del Signore una preghiera di aiuto o di ringraziamento che ben riassumevano il discorso della libertà e dell’amore di Dio per ciascuno. Ma il campo è stato anche divertimento (con i tanti giochi e tornei) e avventura quando abbiamo attraversato il fiume Lambro con l’acqua che ci arrivava alle ginocchia, o quando diversi sono scivolati sul fango sul sentiero che ci riportava a valle, tutti ci siamo lamentati, ci siamo arrabbiati, ma poi alla fine ritornati alla base, tutti eravamo soddisfatti di aver fatto qualcosa che pensavamo di non riuscire a fare.
I ragazzi mi hanno donato tanto e mi auguro che in ognuno sia rimasto qualcosa che lo aiuti a non ritornare a vivere nella solita routine ma a cambiare il proprio modo di fare per essere un segno vivo in mezzo agli altri, ad essere il gabbiano Jonathan che lascia tutto e tutti per realizzare il proprio sogno e che alla fine anche gli altri seguono abbandonando lo stormo (cioè quelli che non vogliono apprendere, non vogliono cambiare…. Grazie ragazzi!
Affidatevi e confidate nel Signore per realizzare al meglio va la vostra vita.
Pina, la rompiscatole del Tabor 2