La preparazione è febbrile. L’emozione è ai massimi livelli. Risponderanno i giovani chiamati? Si forma un piccolo comitato con due religiosi e alcuni giovani della vicina Isola del Gran Sasso. Si cerca di sensibilizzare i paesi circostanti con l’affissione di manifesti. Bisogna preparare una buona accoglienza. Non ci sono i mezzi, tantomeno sponsor. Tutto è affidato alle braccia e alla buona volontà di questi pionieri. La festa dei giovani era nata da poco e già poneva una domanda sempre più grande.

 

I giovani volevano vivere più tempo con il loro santo. La sete di fare vita comunitaria, di preghiera era crescente. Un solo giorno era troppo poco. L’organizzazione era costretta a crescere, il cuore a dilatarsi per ampliare sempre più questo momento di grazia. Il nuovo progetto prevede di incontrarsi per più giorni, l’ultima settimana di Agosto. Il bagagli: una tenda e un sacco a pelo, senza cianfrusaglie, senza le molte comodità di cui godiamo giornalmente. Indispensabile un cuore aperto: nasce la Tendopoli. Da loro, dai primi 100 giovani accolti scaturirà il fenomeno Tendopoli che oggi annovera 1500 persone per la durata di 4 giorni.