A dare il via ai ritiri presso il convento passionista di Moricone è stato il gruppo tend L’Aquila che tra canti, preghiera e risate ha potuto sperimentare la gioia di essere unici e amati da Lui.

Al termine di questi due giorni di ritiro cosa mi porto a casa?

È questa la domanda che mi faccio durante il viaggio di ritorno. Comincio a pensare, a scavare dentro di me e scopro un senso di pace, di serenità, di pienezza, di rassicurante consapevolezza: La certezza di essere amato da Lui. Dopo oltre 10 anni di cammino se mai ce ne fosse ancora bisogno Lui mi ricorda ancora una volta che la mia “pochezza“ è preziosa ai Suoi occhi.

Due giorni di riflessione, di preghiera, di fraternità immersi nel tam-tam quotidiano mi lasciano dentro la consapevolezza dell’importanza di camminare, di andare avanti, nonostante le difficoltà, le fatiche di ogni giorno, perché c’è Qualcuno che ha già vinto per me, un Padre buono che sta lì tra le mie fatiche, i miei dubbi, le mie incertezze, le mie paure, sempre al mio fianco, come al mio fianco stanno tutti questi amici che camminano con me.

Un’altra consapevolezza che mi porto a casa da questi due giorni è proprio l’importanza di avere un gruppo nel camminare, perché è proprio attraverso l’amicizia che ho trovato la fede, che ho incontrato Gesù che si è servito di questi amici per fare breccia nel mio cuore. Ora mi chiede di essere, a mia volta, strumento per fare breccia nel cuore degli altri, di chi è con noi da poco e di quelli che verranno .

E il bello, proprio come ho capito in questi giorni, è che non mi viene chiesto niente altro che essere me stesso, niente di straordinario, semplicemente un ordinario vissuto con l’impegno di una maggiore coerenza nel lavoro, con gli amici, in famiglia, con la ragazza, nel gruppo. È questo l’obiettivo che mi do in questo mio continuo camminare, certo che in tutte le mie cadute ci saranno sempre un Padre buono e un gruppo di amici pronti a rialzarmi.

Angelo

“VIAGGIATORE NON C’È SENTIERO,IL SENTIERO SI FA MENTRE CAMMINI”

Basterebbe questa frase per riassumere la sensazionale esperienza vissuta in due giorni molto intensi all’interno della “Casa” Passionista di Moricone: non sono solita esternare ciò che provo e molto spesso nemmeno mi domando quali siano le sensazioni che un determinato evento mi trasmetta. In quel convento dalle scale ripide e anguste e dalle piccole porticine mi sono sentita al sicuro e serena:presi dalla frenesia quotidiana,dalle mille attività ed impegni ci abituiamo ad una routine fatta di gesti ripetuti meccanicamente rischiando di abbandonarci ad una non-vita; grazie ai discorsi affrontati e all’esperienza in sé ho capito quanto sia importante ogni tanto fermarsi, RI-POSARSI, per non essere schiacciati dal peso di tutti i vari impegni, ricordare che Lui ci vuole felici in quanto Suoi amati. Senza nascondere il fatto che tutti quei ritratti con gli occhi fissi su di noi mi incutessero un po’ di terrore, particolarmente suggestivo per me è stata la preghiera nell’umile stanza del Beato Bernardo, le uniche fievoli luci presenti erano quelle di due candele poste sul piccolo altarino per il resto eravamo solo noi con Lui,immaginandomi che in questo modo le nostre parole potessero arrivarGli ancor più velocemente. Nonostante sia entrata da poco a far parte del gruppo Tend,anche in seguito a questo ritiro, mi comincio a sentir parte di una famiglia con cui poter condividere paure,dubbi e interrogativi. Ancor più toccante è stato il momento di “deserto”,nel grazioso giardino abbiamo potuto riflettere un po’ su tutte le cose di cui avevamo trattato mentre un vento impetuoso,tutto muoveva: l’erba,le fronde degli alberi, i miei capelli; mi è sembrato per un attimo che dall’alto Lui ci volesse dire :”comunque sia, Io ci sarò”

Sara