In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. (Lc. 10,1-3)
RIFLETTI
Signore Gesù tra questi “settantadue inviati” ci sono anch’io. Grazie! Annunciarti è stata ed è la gioia della mia vita. La missione, però, non è solo per i frati, preti, e suore ma di tutti i battezzati. Il mandato è chiaro: Andate, “non portate borsa, né sacca, né sandali”, annunciate l’Amore che vi ha chiamati. Andate, Io cammino al vostro fianco. Io sono la fonte, io disseto con l’acqua che voi donate, perché se l’annuncio dipendesse dal vostro saper fare, sarebbe destinato al fallimento.
Andate, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Salvate l’amore, dall’intelligenza venduta al potere, dalla macchina che rende schiavi, dal denaro che imputridisce. Essere missionari è portare in voi il fermento rivoluzionario e misericordioso del Vangelo. Non dimenticate mai che l’importante non è ciò che si raccoglie ma ciò che si semina. Non è ciò che si ha, ma ciò che si è e sì offre.
Signore dammi la forza di fare l’impossibile, sapendo che sei Tu che fai tutto. E che mi ami di un amore che non finisce. Se essere missionario vuol dire essere servitore di quest’amore, dammi la forza di renderlo contagioso, radioattivo e che contamini il mondo.
