Leggetelo mi raccomando… è importante, per me.
La mia Tendopoli quest’anno è stata una Tendopoli un po’ strana per via di tante cose che si sono avvicendate nella mia vita e di cui voglio farvi partecipi.
Ogni anno ero a lavorare, per preparare la Tendopoli, quest’anno nulla e devo essere sincero mi è mancato molto il lavoro, perché ogni anno mi dava la carica per viverla in maniera diversa e con più partecipazione. Sono arrivato quasi l’ultimo giorno di preparazione pronto come al solito per dare una mano in ogni cosa…ma peccato era già tutto fatto. Allora eccomi pronto ad essere a disposizione dei giovani. Che bella esperienza, tuffarsi in mezzo a tanti giovani che arrivano alla spicciolata ma che poi piano piano riempiono il piazzale del santuario… mi rincuora vedere ancora tanti giovani che credono, che pregano, che si divertono, che sono se stessi e questo mi da la forza e la convinzione maggiore a dover essere sempre più presente in mezzo a loro. Grazie perché mi date questa bella testimonianza.
Passiamo ora ad una comunicazione che non è un congedo, ma è un arrivederci, non più in veste di passionista, ma in altre vesti… no no niente paura rimango sempre sacerdote e che cambia solo il vestito, non più l’abito nero lungo con il cuore, ma il clargymen, la camicia da prete con l’affarino bianco sotto il collo. Si, avete capito bene non sarò più passionista ma ho chiesto di fare un’esperienza come parroco in una parrocchia della diocesi dell’Aquila… quindi non mi sposto da molto dal santuario, sono solo dall’altra parte.
Sicuramente questa scelta provoca in me una certo dolore, ma come dicevo nel precedente articolo “va dove ti porta il cuore” e il mio cuore da diversi anni mi diceva di andare verso una parrocchia e allora eccomi qui di nuovo a rimettere in gioco la mia vita, a caricarmi nuovamente del mio zaino pronto ad iniziare una nuova avventura… grazie a Dio di tutto ciò perché lo sento sempre vicino a me, che mi sostiene e mi da forza, quindi il primo grazie non può che andare a Lui perché è la mia via, la mia luce, il mio bastone.
Ma il mio grazie va anche a voi giovani che condividete questa esperienza tendopoli come la condivido io con voi, perché in questi anni mi avete dato la forza ogni volta di spogliarmi di me stesso delle mie sicurezze e mi avete rivestito a nuovo nel cuore. Grazie anche se non vi conosco tutti.
Ora un grazie va al boss (quello terreno) P.Francesco che è sempre stato un punto di forza e di novità: grazie Francesco per il tuo sostegno e per il tuo essere sempre pronto a spezzarti per gli altri e per l’esperienza un ti voglio bene dal profondo del cuore… non sarò poi così lontano sono solo dall’altra parte del Gran Sasso.
Un grazie però lo rivolgo a quelle persone che sono sempre nel mio cuore e che in questi anni mi hanno aiutato a crescere nell’essere un testimone nella esperienza tendopoli grazie. Farò dei nomi ma spero solo che mi possa ricordare un po’ tutti, se non mi ricordo il vostro nome sappiate però che vi ricordo e che siete presenti sempre.
Un grazie di cuore va a Franco, Gigia presenze silenziose, ma sempre attenti a tutte le necessità; a Cristiano perché la sua presenza ogni giorno diventa preziosa… non dimenticare mai di essere sempre uno strumento nelle mani di Dio. A Carlo e Patrizia presenze forti significative sempre pronte per gli altri con il sorriso perché Dio possa sempre donarvi la forza di essere presenti siete preziosi. A Carla presenza velata ma presente perché ogni giorno dimostri quanto sia importante credere in ciò che si fa. Ad Anna e Mario, sempre pronti a cogliere i momenti più belli dell’esperienza con l’obbiettivo della loro macchina fotografica, perché il Signore gli dia sempre la forza di cogliere i momenti più belli del loro cuore. A Mariangela, mia compagna di fatica perché il Signore possa sempre donargli non solo la forza fisica (ne ha da vendere) ma anche quella interiore sono sicurissimo che anche quella ne ha da vendere. Grazie della tua presenza. Agli altri compagni di lavoro negli anni passati ma che dal lavoro poi è nata una bella amicizia grazie Claudia, Cecilia, Pino, Mauro, Francesco, Angela, Cristian, Rachele, Emanuele, Catia, Daniele, la mia dottoressa preferita Federica, Ciro e Carmen, Antonio e Mirella: il vivere accanto a voi l’esperienza del lavoro e della preghiera mi ha spinto a dovere dare sempre di più grazie perché ci siete. Non posso dimenticare Alfonsina e Mario perché sono diventate per me persone importanti e presenti sempre nella mia strada, perchè mi siete accanto vi voglio bene per la vostra presenza e disponibilità per la vostra amicizia grazie di cuore. Ma un grazie grande va alla mia seconda famiglia: Francesco, Flavia, Flaminia Giulia e l’ultima arrivata Federica Sofia, grazie, la vostra presenza è per me un sostegno, sapete bene quanto siete importanti per me, non solo come sacerdote ma come amico, grazie perché siete sempre presenti vi voglio bene con tutto me stesso…soprattutto alle due pesti. Un grazie ad Enzo Danila e Anna Claudia Carmen perché la loro amicizia e la loro presenza mi ricorda ogni giorno che sono chiamato ad essere testimone.
Grazie. Un grazie poi è doveroso a tutti quelli che si danno da fare nei vari servizi che ci sono da compiere, perché i quattro giorni che viviamo la tendopoli hanno senso grazie al loro servizio, alla loro disponibilità e al loro sorriso, perché il Signore li possa veramente ricompensare per il bene che fanno ogni giorno. Non posso però dimenticare di nominare Antonello, Giuseppe, Olga, Cinzia, Paola, Gabriella e Giannetto amici veri, amici sorridenti, amici… la vostra presenza, il vostro sorriso è di sostegno alla mia vita grazie per esserci.
E poi di nuovo un grazie a tutti quelli che conosco perché possano essere sempre accanto a me nella mia vita e nelle mie scelte. Ora smetto perché se no qui davanti alla tastiera faccio il lago, si perché mentre scrivevo tutto ciò sono tornati nella mia mente tutti momenti condivisi insieme e di una cosa sono sicuro che non sono solo ho attorno a me delle persone meravigliose, vere e profonde che pregheranno per me, perché la mia nuova scelta, la mia nuova strada sia sempre un riflesso della volontà di Dio e che possa essere e trovare la forza di essere testimone di Cristo.
Grazie di cuore e scusate le mie lunghe parole ma era per dirvi che VI VOGLIO BENE.
Con le lacrime agli occhi ma con il sorriso nel cuore e la forza di Dio nella mia vita vi saluto
Vostro Braciola (P. Giovanni Mandozzi)