RICORDI DELLA TENDOPOLI !!!C’E’ QUALCUNO CHE MI TIENE PER MANO

Sono tornato a casa, stanco, con i piedi gonfi, con qualche problema intestinale, ma il mio ricordo della tendopoli è stato più che positivo. La prima volta che partecipo alla Tendopoli, e ne sono rimasto incantato.

Ricordo che prima di partire per San Gabriele ho pensato mannaggia a me e quando mi sono fatto trascinare. Durante questo viaggio mi facevo spiegare da mia moglie cosa era la tendopoli, com’era vissuta, dove si dormiva; l’ho tormentata per tutto il viaggio.

Arrivammo e gia subito qualcuno mi afferrò per mano per accompagnarmi in tutta quest’avventura. Mi ricordo che volevano darmi una tenda, la numero sei al centro del campo, ma poi visto le mie dimensioni si erano resi conto che quella tenda per quattro persone bastava solo a me, allora mi spostarono nel Capanno numero uno. Dicevano che qui c’era un gruppo che non dormiva la notte che faceva chiasso durante le ore di sonno, ma non mi feci spaventare, anche perché  con la mia stazza non posso assolutamente permettermelo. Infatti dopo qualche ora Padre Francesco mi disse di fare da sicurezza nei due capanni. E lì sempre qualcuno mi tenne per Mano.

Cerco di semplificare il mio ricordo della Tendopoli. Ho instaurato un buon rapporto con gli abitanti dei capanni. Mi ricordo di Luciano che stava studiando per diventare prete, o dei ragazzi di Avellino, e dei ragazzi di Chieti e delle Marche e di tanti altri che non ricordo i nomi ma che con la loro presenza mi accompagnarono in questa bell’avventura.

Soprattutto ricordo il mio Gruppo di lavoro “A16” . Ricordo i contrasti nelle opinioni e le risate, le preghiere ed i canti. Forse per qualcuno è normale ma in tutto questo c’era sempre qualcuno che mi teneva per mano.  Il Ricordo del coro e delle loro Canzoni che ancora adesso mi tormentano positivamente.

Ricordo di un regalo che mi fece mia moglie: aprì quel foglio e vidi la Preghiera della Tendopoli.

Sapete che ogni volta che la leggo e me la ripeto inizio a piangere. Le parole e le frasi all’interno di questa preghiera mi aiutano e mi danno forza per andare avanti e credere che c’e’ qualcuno che mi tiene per mano.

Quanti incontri e quante risate con tutti i tendopolisti, lì era più facile conoscere era più facile parlare dei propri problemi.

Il mio cambiamento arrivò il Venerdì durante la messa mentre pregavamo la Preghiera della Tendopoli ho capito che chi mi teneva per mano non era altro che Dio. Dio in quei giorni si era stabilito a San Gabriele e forse era venuto solo per me, sapeva che avevo bisogno di Lui, sapeva forse che il figliol prodigo ero forse io, e secondo me ha lasciato tutto per venire da me.

Mi sentivo vivo, forte, pieno di energia, dovevo raccontarlo a qualcuno. Quella sera parlai con il mio carissimo amico Stefano per raccontare le mie sensazioni  e mi ricordo che mi disse delle parole che mi aiutarono a capire, forse anche lui in quel momento era tenuto per mano. Mi disse che lui lo sapeva, mi stava aspettando, se prima ero un bocciolo che aspettava la goccia di acqua per schiudersi, oggi qui a San Gabriele ero un fiore. Le mie sensazioni?

La Tendopoli non è un posto, o un luogo solido, la Tendopoli è una sensazione è un momento della nostra vita da stringere forte a noi.

La Tendopoli siamo noi, che veniamo presi per mano e accompagnati in questi giorni e in tutti i giorni della nostra vita.

LA TENDOPOLI E’ DIO e DIO E’ GRANDE