{saudioplayer}http://www.lachiesa.it/liturgia/allegati/mp3/BO180.mp3{/saudioplayer}

NON DI SOLO PANE VIVE L'UOMO, MA DI OGNI PAROLA CHE ESCE DALLA BOCCA DI DIO


Domenica scorsa abbiamo visto come la folla inseguisse Gesù per farlo Re, e ancora adesso vediamo in questo brano che la folle non demorde dal cercare questo Re capace di sfamare la loro fame materiale.

Infatti, Gesù li riprende per questo loro atteggiamento puramente materiale e cerca di portarli su un piano, su una dimensione più spirituale.

“Datevi da fare per il cibo che rimane per la vita eterna”.

Ma nonostante aver visto i suoi segni, i suoi miracoli, i giudei sono ancora lì a chiedere dei segni:  Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo?

Gesù indica se stesso come segno definitivo. «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!

E in questa dichiarazione di Gesù c’è tutto il programma del cristiano: venire a me e credere in me.

Il moto di andare verso Gesù indica il cammino del discepolo alla sequela del Maestro, sequela che si concretizza nella fede espressa, così che il risultato ottenuto: la scomparsa della fame e della sete diventino il sigillo che Dio pone sul credente. Perché solo il Signore può “saziare la fame di verità e di vita posti nel nostro cuore»

Gesù può essere ricercato per tanti motivi, per curiosità, per convenienza, per una questione di pane ecc….

Ma quando Gesù si ferma, ci guarda negli occhi e ci chiede:” che cercate?”

Quale sarà  la nostra risposta?

Speriamo che essa sia:

Te, perché hai parole di vita eterna.

Te, perchè non sapremmo da chi andare.

Te perché sei il Cristo il Figlio del Dio vivente,

Te perché sono certo che tu mi ami fino alla morte e alla morte di Croce.

Te perché cerco di volerti bene fino a ….. non lo so, ma ci provo,

Te perché, anche se non so perché, mi fido di te.

RICCARDO


Pillole di saggezza

Gesù è il dono degli uomini a Dio, e il doni di Dio agli uomini (Pierre de Bérulle)

 Avvicinatevi a Dio ed Egli si avvicinirà a voi (Gc 4,8)

L'anima che non si libera delle preoccupazioni e non spegne in sè il gusto per le cose, tende a Dio come chi trascina un carretto su una ripida china. (Giovanni della Croce)