Li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla.


La liturgia di questa domenica della solennità del Corpo e Sangue di Cristo, ci presenta il brano della moltiplicazione dei pani e dei pesci, questo a significare come Gesù sempre attento ai bisogni del suo popolo manifesta la sua bontà anche attraverso il nutrire la folla affamata.

Gesù ci vuole dire che il bisogno dell'altro, del fratello, non va soddisfatto con vuote parole, ma con atti concreti, fino a dare completamente se stessi per la vita dell'altro.

In questa grandissima festa, che ci richiama all' Eucaristia, al Corpo e Sangue di Cristo  la liturgia ci vuole invitare,  a riflettere sulla immensa bontà del nostro Signore, sul grande atto d'amore che compie verso di noi.

Quante volte nelle nostre case abbiamo sentito la frase, soprattutto da parte delle mamme ai propri figlioletti :" TI MANGEREI  DI BACI " oppure "MI TI MANGEREI" per significare una unione impossibile, ma profondissima nel desiderio : amare così tanto da voler essere tutt'uno con l'altro.

Ebbene Gesù attraverso l' Eucaristia, attraverso l'Ostia consacrata é come se ci dicesse : io ti amo così tanto e vorrei che tu facessi altrettanto,  io mi rendo disponibile ad essere amato e mangiato da te (attraverso il pane consacrato) affinché la nostra unione sia la più completa possibile;                          ti amo così tanto che voglio far parte delle tue stesse cellule, diventare tutt'uno con il tuo essere, diventare te stesso, non solo spiritualmente ma anche materialmente, voglio far diventare questa Ostia (me) in parte di te.

Come alimento materiale egli viene a far parte di noi, alimento che ci dà  forza fisica, mentre come alimento spirituale egli ci dona (se noi vogliamo ) la forza e il coraggio di amare, perdonare e testimoniare il nostro essere suoi seguaci.

Il Corpo e Sangue di Cristo, presenti nell’Eucaristia insieme alla sua Anima e Divinità, sono per noi il pegno perpetuo del suo amore per noi, pegno sicuro di vita eterna  e certezza della nostra appartenenza al suo corpo mistico.

Perché come é vero che attraverso l' Eucaristia, il Cristo diventa parte di noi, é anche vero (miracolo dell'amore) che noi diveniamo sempre più Corpo di Cristo.

All' Eucarestia possiamo e dobbiamo partecipare con la dovuta  consapevolezza dello scambio tra la  sua infinità ricchiezza e la nostra povertà, non  solo ma ricordando il terribile scambio tra la nostra colpa, che Cristo porta sulle sue spalle, e la sua innocenza offerta per noi sulla Croce.

Il Cristo senza peccato si fa peccato per la salvezza dei noi suoi carnefici.

Nel momento della consacrazione i duemila anni che ci separano dalla crocifissione, sono cancellati; anche noi siamo lì presenti sul Golgota con Maria e le altre donne.  Pensiamoci quando il sacerdote solleva  il Pane e il Vino per offrirli alla nostra adorazione .

                                                                                                            Riccardo


PILLOLE DI SAGGEZZA:

Celebrare l'Eucarestia é riunirsi tra discepoli di Cristo per festeggiare il Risorto che si manifesta in tutta la nostra vita, per condurci al Padre col suo Spirito d'Amore