Siate sempre lieti è il forte messaggio che emerge dalla parola di Dio di questa domenica. La motivazione della letizia nasce dalla percezione della “divina ostinazione d'amore”. Io non lo attendo e Lui viene. Io non lo amo e Lui viene lo stesso.
In risposta alla sua “ostinazione d’amore” mi viene chiesto di dare una risposta: “ ma tu chi sei?. Giovanni Battista rispose di essere voce che gridava nel deserto: io chi sono e dove parlo?
Mi rendo conto che spesso non parlo, sto zitto, chiuso nella tristezza del momento, preoccupato per il rumore della città, più attento al consenso degli uomini che alla voce che mi abita dentro. Sono un “morto” che non loda il Signore, un viandante senza speranza. Un vivente sepolto nella notizia catastrofica del giorno e non aperto alla Buona e lieta notizia che viene dal Natale.
Non amo stare nel deserto, non cerco il silenzio e la preghiera , ma il clamore dell’ultimo bollettino funesto delle agenzie di stampa che mi fanno sentire importante perché informato, e non mi accorgo di essere informato perché devo essere controllato come allora, come Erode: “andate informatevi accuratamente del bambino, e quando l’avete trovato fatemelo sapere..” ( Mt.2,7)
Chiedo al Signore di darmi, come fece con i magi, l’indicazione per percorrere altre vie, per spianare le colline del mio egoismo e colmare le valli delle mie delusioni. Solo questo è il sentiero che “ fuori della città” mi farà incontrare, nel mio quotidiano deserto, il mistero che continua e che mi affascina sempre: “ La Divina ostinazione d’amore”: il Natale.
P. Francesco Cordeschi