Alcune espressioni che hanno guidato gli incontri delle sentinelle.

Da un inizio a un nuovo inizio” (S. Gregorio di Nissa)

Sentinella!!!

Lo sapevi che Dio nasconde il nostro passato nel cuore di Cristo e del nostro futuro se ne prende cura? Sei convinto che “chi cammina verso Dio va da un inizio a un nuovo inizio”. La vita è accogliere ogni alba, ogni giorno come l’inizio di una nuova vita. Questa è la funzione della sentinella!

Se fosse possibile sondare il nostro cuore umano, avremo la sorpresa di scoprirvi, passeggera e duratura, l’attesa di una invisibile presenza.

Se, nelle nostre vite, ci sono delle vibrazioni e persino delle scosse, il Risorto è presente. Potrebbe dirci: “quando ti trovi nel punto più duro della prova, io rimango sotto la tua protezione. E ricordati: io sono anche nelle profondità della radiosa speranza”.

Soffiare sulle inquietudini fuggevoli come il bambino soffia sulla foglia secca. Non aggrapparsi alle angosce, come la mano ad un cespuglio di spine, ma lasciare la presa e lasciare a Cristo ciò che assale il cuore.

Chi si attarda nei fallimenti e negli scoraggiamenti vede le fibre dell’anima che si paralizzano. Ma in un nuovo inizio, la pace del cuore e la gioia del Vangelo possono cambiare la nostra vita.Lo spirito santo ci colma di doni. Come discernerli e osare credere in essi.

Saremmo forse sfiorati dal dubbio? Non lasciamoci bloccare, il dubbio non ha nulla di allarmante. Chi ascolta, di giorno come nelle veglie notturne, chi accoglie i doni dello Spirito Santo, scoprirà che con quasi nulla possiede tutto.

La fiducia della fede non fa di noi degli irresponsabili. Al contrario: una comunione con Cristo apre all’audacia della responsabilità. Come onde che si avvicinano, i cambiamenti delle società si accelerano. Per molti essi significano un domani incerto. Non vedono vie d’uscita, alcuni si ripiegano su se stessi.

Ma quali responsabilità assumere per preparare un un’altro avvenire? Lungi dall’invitarci al ripiegamento, il Vangelo suggerisce delle vie molto concrete.

Gesù ci pone la domanda antica e sempre nuova: “Tu, mi ami?”. Se sì, ci invita a trasmettere l’umile fiducia della fede a coloro che ci ha affidato.

Per comunicare la fede nel Risorto, a cosa servirebbero delle risposte già fatte? Noi siamo dei poveri di Cristo. Allora è importante non imporsi mai, né cercare di catturare la coscienza umana ma, prima di tutto, che la nostra vita diventi una trasparenza del Vangelo!

Non ci sono forse sulla terra persone che irradiano la santità del Cristo senza osare credere in Lui? E lo Spirito Santo ci tiene desti. Scegliere Cristo comporta scegliere una sola via, non due nello stesso tempo. Una tale decisione può portarci delle rinunce, a distacchi indispensabili. Ma, fragili, siamo resi forti in Dio.

Anche se la nostra fede è così piccola, diremo a Cristo: cosa ti aspetti da me?

Se non potessimo dimenticarlo mai: le sorgenti della gioia non inaridiscono quando la fiducia del cuore va da un inizio a un nuovo inizio.