Appello di Giuliano Ferrara – Intervista

C’è anche una pena di morte, legale, che riguarda centinaia di milioni di esseri umani. Le buone coscienze che si rallegrano per il voto dell’Onu ora riflettano sulla strage eugenica, razzista e sessista degli innocenti

Questo è un appello alle buone coscienze che gioiscono per la moratoria sulla pena di morte nel mondo, votata ieri all’Onu da 104 paesi. Rallegriamoci, e facciamo una moratoria per gli aborti. Infatti per ogni pena di morte comminata a un essere umano vivente ci sono mille, diecimila, centomila, milioni di aborti comminati a esseri umani viventi, concepiti nell’amore o nel piacere e poi destinati, in nome di una schizofrenica e grottesca ideologia della salute della Donna, che con la donna in carne e ossa e con la sua speranza di salute e di salvezza non ha niente a che vedere, alla mannaia dell’asportazione chirurgica o a quella del veleno farmacologico via pillola Ru486.

Questi esseri umani ai quali procuriamo la morte legale hanno ciascuno la propria struttura cromosomica, unica e irripetibile. Spesso, e in questo caso non li chiamiamo “concepiti” ma “feti”, hanno anche le fattezze e il volto, che sia o no a somiglianza di Dio lo lasciamo decidere alla coscienza individuale, di una persona. Qualche volta, è accaduto di recente a Firenze, queste persone vengono abortite vive, non ce la fanno nonostante ogni loro sforzo, soccombono dopo un regolare battesimo e vengono seppellite nel silenzio. La pena di morte per la cui virtuale moratoria ci si rallegra oggi è di due tipi: conseguente a un giusto processo o a sentenze di giustizia tribale, compresa la sharia. Sono due cose diverse, ovviamente.

 

Ma la nostra buona coscienza ci induce a complimentarci con noi stessi perché non facciamo differenze, e condanniamo in linea di principio la soppressione legale di un essere umano senza guardare ai suoi motivi, che in qualche caso, in molti casi, sono l’aver inflitto la morte ad altri. Bene, anzi male. Il miliardo e più di aborti praticati da quando le legislazioni permettono la famosa interruzione volontaria della gravidanza riguarda persone legalmente innocenti, create e distrutte dal mero potere del desiderio, desiderio di aver figli e di amare e desiderio di non averli e di odiarsi fino al punto di amputarsi dell’amore. E’ lo scandalo supremo del nostro tempo, è una ferita catastrofica che lacera nel profondo le fibre e il possibile incanto della società moderna. E’ oltre tutto, in molte parti del mondo in cui l’aborto è selettivo per sesso, e diventa selettivo per profilo genetico, un capolavoro ideologico di razzismo in marcia con la forza dell’eugenetica. Rallegriamoci dunque, in alto i cuori, e dopo aver promosso la Piccola Moratoria promuoviamo la Grande Moratoria della strage degli innocenti. Si accettano irrisioni, perché le buone coscienze sanno usare l’arma del sarcasmo meglio delle cattive, ma anche adesioni a un appello che parla da solo, illuministicamente, con l’evidenza assoluta e veritativa dei fatti di esperienza e di ragione.

Intervista con il direttore del quotidiano “Il Foglio”, Giuliano Ferrara, che ha lanciato la proposta di moratoria sull’aborto

Prosegue in Italia il dibattito sulla proposta di moratoria dell’aborto lanciata dal direttore de “Il Foglio”, Giuliano Ferrara, e finalizzata a far inserire nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo il diritto alla vita “dal concepimento fino alla morte naturale”. Nei giorni scorsi, il presidente della CEI, cardinale Angelo Bagnasco, intervistato dal quotidiano “Il Corriere della Sera”, ha definito l’iniziativa lodevole auspicando anche una revisione della legge 194 sull’interruzione di gravidanza. Intanto, si accende il dibattito politico e c’è chi torna a parlare di scontro tra laici e cattolici. Non è d’accordo Giuliano Ferrara, intervistato da Paolo Ondarza:
R. – Solo la Chiesa, solo i volontari dei movimenti per la vita hanno mantenuto alta la bandiera – diciamo – dell’umanesimo. Il pensiero laico si è assuefatto, per cui l’aborto è diventato un fenomeno di massa che non solo travalica la cifra mostruosa di circa 50 milioni di aborti l’anno. Ma è diventato un aborto selettivo. Nel momento in cui le Nazioni Unite varano, come valore universale, la vita nel chiedere una moratoria della pena di morte legale, è ovvio che si deve come scelta optare per la vita, e non per la morte.

D. – Ferrara, come si potrebbe concretizzare la proposta di moratoria per l’aborto?
R. –
Se io fossi il ministro della Sanità italiano, o francese, o spagnolo chiederei di convocare un Consiglio europeo e formulerei un emendamento alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Una emendamento che proponga un obiettivo: zero aborti. Questa è la meta dell’umanità!

D. – Intanto, in Italia si riaccende il dibattito sulla legge 194 …
R. –
E’ un dibattito, per quanto mi riguarda, falso alla radice. Tutti sanno che la legge 194 si chiama “Legge per la tutela della maternità”, che è composta di due parti. Una parte, alla quale io sono in linea di principio contrario, e quella abortista della legge. Poi, c’è una parte apertamente anti-abortista che dice: bisogna prevenire, bisogna verificare… C’è una parte molto forte che va nella direzione della moratoria, e quella va rafforzata; bisogna fare in modo che non manchino assistenza, risorse, aiuto… Ed è necessario anche cambiarla in relazione a ciò che in questi 30 anni la scienza ci ha detto di nuovo su quello che impropriamente viene chiamato “il feto”, ed è “il bambino”: un bambino che possiamo fotografare, che possiamo analizzare, di cui conosciamo il sesso, gli occhi, il naso, le orecchie, la bocca, di cui sappiamo che può godere della musica, che può esprimere delle reazioni; un “bambino” che, naturalmente, non ha le reazioni coscienti di una personalità formata e anagraficamente identificata, ma ha sempre reazioni che esprimono una individualità …

D. – A livello laico, da cosa nasce la proposta di una moratoria sull’aborto?
R. –
Ci sono casi di aborto terapeutico che portano al fatto che vengono abortiti vivi, i bambini, e tutto questo nell’indifferenza! Il mio giornale tratta di queste cose ormai da molti anni, perché crede che siano più di tutte le altre cose, gli elementi caratterizzanti di una civiltà moderna. Se una civiltà moderna vuole suicidarsi … Noi non vogliamo dare una mano a che questo accada!