“La felicità è reale solo se condivisa”.

Ma non solo, per i cristiani la felicità è reale solo quando è Lui a plasmare il nostro essere. I ritiri spirituali, oltre a rappresentare un incontro con Lui, sono gioia condivisa con gli altri. La scorsa settimana sono stati ospiti a Moricone il Gruppo Tend Chieti – Tricalle, Graziano e Valentina i quali stanno per compiere un passo molto importante: dire il loro sì insieme, davanti al Signore.

“Prosegui verso Damasco” –Due giorni per prendere la tenda e e mettersi in viaggio

Niente di più vero dice questo sottotitolo! E’ proprio così catapultati in quel di Moricone per una full immersion nelle nostre coscienze e nelle nostre riflessioni.  Ci accoglie un Padre Francesco sempre esuberante e subito pronto a metterci sotto torchio, ma va bene così siamo li per questo. In ogni incontro penso che ognuno di noi aneli a bere a quella fonte che possa pienamente dissetarci. Il lavoro che ci è stato proposto non è affatto semplice, molto introspettivo, volto a riqualificare in primis il nostro rapporto con Dio.  Nella fretta della società che ci sta scappando di mano siamo sempre più lontani dallo buttarci tra le braccia di Dio, bisogna svegliarsi da quest’assopimento e “posare di nuovo la nostra vita”.

La dinamicità che emerge da questa frase è meravigliosa e, l’essere paragonati ad un computer che deve aggiornarsi per funzionare meglio mi ha fatto davvero riflettere: dobbiamo avere il coraggio di scegliere per la nostra vita ma soprattutto di saper scegliere la via vera che sia fondamento della nostra esistenza. Passare quindi dall’emozione di un momento all’amore di una vita. Il secondo punto dell’incontro ha messo in evidenza la necessita di metterci la faccia. E’ come vivere una relazione amorosa e nascondersi dall’altro, il difficile è amare con passione, armonizzare il nostro rapporto con l’amato e metterci il cuore.

Una bella botta di vita che ti fa sentire come un cane bastonato, che ti bussa nell’intimità e ti fa chiedere: ma io mi sento “a core a core” con il Padre e con chi mi circonda? A questo punto della relazione la tenda che ti sei messo sulle spalle si fa sentire e gli interrogativi sono molti! Si può rispondere penso con una frase bellissima anche se difficile da realizzare: “quello che conta è la dedizione alla causa, il cristianesimo è una persona, una vita”. Alla fine di tutto, quello che davvero è importante, è il prendere coscienza della propria vita, non rimanere nell’attesa di un misterioso evento ma continuare a camminare sempre.


Oltre ai momenti di riflessione profonda ci sentiamo di condividere il meraviglioso clima che si respira in una comunità che davvero senti tua. L’accoglienza che abbiamo trovato ti fa sentire a casa, senti di essere dentro un avventura che ancora sta realizzandosi. Un luogo bellissimo, non solo nell’aspetto, ma nell’incontro con l’altro che solo perché sei lì ti fa sentire l’ospite più importante con quelle attenzioni che ognuno di noi riserva al caro amico che invita a casa!


Due giorni intensi ma anche pieni di chiacchiere perché, come sempre, anche se ti vedi raramente, ogni volta è come radunare la tua grande famiglia.

Sabrina