“Cari giovani, non abbiate paura di dire sì a Gesù con tutto lo slancio del cuore, di rispondergli generosamente e di seguirlo!”

Papa Francesco

 

Da 25 anni la Tendopoli è la mia famiglia. Una famiglia allargata che oltre a darmi la possibilità di incontrarmi con tanti amici da tutta Italia (veramente anche dal Venezuela, Colombia e Polonia con l’auspicio di conoscere anche gli amici di Panama) in questi anni mi ha formato come cristiano e come uomo. In questa grande famiglia ho trovato anche l’amore conoscendo Lucia che oltre ad essere mia moglie mi ha donato 2 figlie bellissime nate sotto lo sguardo di Maria ed ora cammino insieme a loro.

Far parte di questa famiglia comunque, significa non fermarsi solo all’evento di Agosto ma seguire un cammino settimanale con il gruppo e gli incontri di formazione dei responsabili sono state tappe fondamentali in questi miei quasi 40 anni di vita. Fede e amicizie che sono cresciute di pari passo e  ogni volta che ti ritrovi con amici conosciuti tanti anni fa, sembra quasi che il tempo non sia mai passato.

Così mi sono sentito anche questo fine settimana all’incontro dei responsabili che si è svolto a Campo Felice in cui ho ritrovato tanti amici tendo polisti. Una vera e propria revisione di cammino fatta con gli amici con cui  lo si condivide  e a cui sta a cuore la Tendopoli. Pregare insieme, mangiare insieme e giocare insieme, come abbiamo fatto sabato sera, ti fa capire come le cose fatte sotto il nome del Signore hanno un sapore completamente diverso: vero, genuino e duraturo.

In questi 2 giorni ci siamo confrontati molto con la parola del Signore ed abbiamo parlato della prossima Tendopoli ed è venuto fuori un forte sentimento di attaccamento ad essa, e  tanta voglia di proseguire il progetto di Dio e San Gabriele su di noi con la certezza che se la Tendopoli esiste da 40 anni non è volontà nostra ma del Padre e dello Spirito Santo che la guida.

 

Venanzio

Incontro responsabili: due  semplici parole che racchiudono però il grande significato di questa breve esperienza, che nonostante il poco tempo, ha permesso comunque di fermarsi a riflettere intensamente sulla propria vita cristiana e sull’incontro con Dio, ma soprattutto sull’appartenenza alla Tendopoli e della responsabilità che oramai molti di noi hanno in questa famiglia.

Proprio quest’ultima riflessione è stata quella  che, insieme al passaggio a sentinella, mi ha permesso di capire ancora di più il peso del compito che mi sono assunto: quello di un tendopolista, ma in primis di un cristiano, che non deve avere paura, non deve vergognarsi o chiudersi in sé stesso, ma avere il coraggio di uscire e camminare, nonostante non si sappia quando e come si arriva.

L’importante è avere la consapevolezza che c’è Qualcuno che ci ama ,che ci guida e ci tiene per mano, proprio come noi dobbiamo tendere la nostra mano a coloro che incontreremo, per portarli nella nostra grande tenda.

Marco