Rassegna Stampa del 28 Agosto 2004

Il CITTADINO – Sabato 28 Agosto 2004

Alla Tendopoli, il cordoglio per la morte di Baldoni

Oggi la festa dei Giovani con marcia e celebrazione del cardinal Martins

Quarto giorno. Il cordoglio dei tendopolisti per l’uccisione di Baldoni. La testimonianza di Forti e Lattanzi sulla famiglia e l’intervento della madre del Nobel Carlo Urbani, morto di Sars nel 2003. Nel pomeriggio la Festa della riconciliazione e in serata la Via Crucis all’aperto.

Domani la Festa dei Giovani: marcia e concelebrazione presieduta dal cardinal Martins.

Dopo la toccante preghiera per il giornalista italiano Enzo Baldoni, barbaramente ucciso in Iraq, sul palco conferenze della Tendopoli di San Gabriele sono saliti i coniugi (tendopolisti) Onorio Forti ed Emanuela Lattanzi, chiamati a testimoniare la loro esperienza di fidanzati prima, coniugi e giovani genitori. “Siamo venuti in Tendopoli per cercare Cristo e poi le amicizie e l’amore. Il nostro amore è nato per caso all’interno del nostro gruppo parrocchiale. E la Tendopoli ci ha fatto conoscere strumenti importanti come l’eucarestia, la riconciliazione e la preghiera. Solo con questi strumenti si può vivere e sentire Dio all’interno del nostro rapporto di coppia ma anche e soprattutto nella nostra vita personale. Altrettanto importante è la capacità di comunicare, ascoltando le persone che ci sono dinanzi. Infine l’accoglienza, che è capacità di non chiudersi in se stessi, essere vicini agli altri per essere vicini a se stessi”. E rivolti ai fidanzati hanno spiegato: “Saper attendere significa non capire sempre ciò che ci sta accadendo. L’amore tra fidanzati va rieducato a questa affettività pura, celebrare un matrimonio dove tutto è già stato consumato non ha senso, è chiedere una benedizione a Dio per quello che ci è già stato, per il passato. Bisogna saper vedere la vetta, raggiungerla ed essere capaci di vedere davanti un’altra vetta ancora più alta. I figli sono un tesoro per la famiglia e devono essere i primi educatori dei genitori”.

Con un applauso scrosciante i tendopolisti hanno poi accolto Maria Urbani Scaglioni, madre di Carlo Urbani, il medico italiano – premio Nobel per la pace nel 1999 e presidente di Medici Senza Frontiere-Italia – morto di Sars (Sindrome respiratoria acuta grave) a Bangkok il 29 marzo 2003, all’età di quarantasei anni, dopo essere stato uno dei primi medici al mondo ad individuare il virus della malattia ed avere avviato misure di contenimento del contagio assai efficaci in Vietnam. La Urbani nella sua intensa ed emozionante testimonianza ha ricordato il pensiero e l’umanità del figlio: “La famiglia era l’amore principale per Carlo. Era vivace, attento e coinvolgente. Le parole che amava ripetere sempre erano ‘coinvolgere’ e ‘condividere’. Infatti organizzava vacanze con portatori di handicap e campi con ‘Mani tese’. Effettuando missioni in Vietnam, Cambogia e nelle Filippine”. Ripercorsa la fanciullezza del figlio Carlo, caratterizzata dall’esclusivo sogno di fare, da grande, il medico, la Urbani si è a lungo soffermata sulla attività professionale del figlio. Diventato medico di base a Castelplanio (Ancona), si lamentava di perdere troppo tempo per scrivere le ricette e non averne abbastanza per ‘accarezzare’ i malati, cui voleva dedicarsi a tempo pieno. Così nacque in lui la decisione di specializzarsi lavorando sulla malaria e sulla parassitologia medica, tanto che divenne un esperto di malattie dovute a parassiti nei bambini in età scolare. Ai giovani della Tendopoli la Urbani ha confidato che sono stati i suoi figli – e Carlo in modo particolare – a farla crescere. Perché genitori si diventa ed il divenire è una crescita continua, così come ciascuno dei suoi figli è cresciuto secondo i propri bisogni e seguendo i propri ideali. “Carlo non parlava del suo essere cristiano, lo manifestava con il suo modo di vivere. E diceva sempre di sentirsi un grande privilegiato al quale il Padre buono aveva donato una vita ‘ricca’”.

Nel pomeriggio, è previsto il “deserto”, con le confessioni e la Festa della riconciliazione. Mentre stasera alle ore 21 ci sarà la Via Crucis all’aperto, organizzata dai tendopolisti. Si chiude domattina con la Festa dei Giovani: tradizionale marcia a piedi Isola-San Gabriele e solenne celebrazione presieduta dal cardinale Josè Saraiva Martins sul tema “San Gabriele: libero di obbedire?”.

Il MESSAGGERO – Sabato 28 Agosto 2004

LA TENDOPOLI DI SAN GABRIELE

Commozione e dolore per Enzo Baldoni

Il ricordo di Urbani, Nobel per la pace. Oggi la chiusura con la tradizionale marcia

ISOLA – Un ulteriore spaccato, duro e doloroso, sulla difficilissima realtà irachena quello che si è aperto davanti ai giovani della Tendopoli di San Gabriele, al diffondersi inatteso della notizia dell’uccisione del giornalista freelance Enzo Baldoni. Un tassello tragico ed imprevisto che è andato ad innestarsi, se mai fosse possibile, sul tessuto di esperienze ed emozioni tenute insieme dalle parole, intrise di energia e commozione, del commissario della Croce rossa, Maurizio Scelli. La preghiera, toccante, è stata la risposta che ha unito padri passionisti e tendopolisti, per lasciare poi spazio ad Onorio Forti ed Emanuela Lattanzi ed alla loro testimonianza di vita, dall’incontro nel gruppo parrocchiale al ruolo di giovani genitori, passando per l’esperienza del fidanzamento. Presenza forte quella di Maria Urbani Scaglioni, madre di Carlo Urbani, il medico premio Nobel per la Pace nel ’99 e presidente di “Medici senza frontiere”, morto di Sars a Bangkok, uno dei primi ad individuare il virus della malattia. La figura di Urbani è arrivata dritta ai giovani tendopolisti così come l’hanno consegnata le parole della madre puntate sulla “confidenza”, piena di intensità, rivolta ai giovani su quel “figlio che, come gli altri suoi figli, l’ha fatta crescere”, riannodandosi così in perfetta sintonia al tema della famiglia su cui si è incentrata questa edizione della Tendopoli. Spazio, quindi, nel pomeriggio, all’esperienza del “deserto”, momento di raccoglimento e preghiera, che si è aperto poi alla festa della riconciliazione e, nella serata, alla via Crucis all’aperto. A chiusura dell’evento infine, questa mattina, la tradizionale marcia a piedi da Isola a San Gabriele, con la celebrazione solenne presieduta dal cardinale Josè Saraiva Martins sul tema “San Gabriele: libero di obbedire?

Il TEMPO – Sabato 28 Agosto 2004

La Tendopoli applaude la madre di Carlo Urbani SAN GABRIELE – Penultima giornata della Tendopoli. La giornata si è aperta con un comunicato sull’uccisione di Enzo Baldoni. “Appresa la notizia dell’uccisione del giornalista italiano Enzo Baldoni – si legge nella nota – un senso di sconforto ha pervaso gli animi dei giovani della Tendopoli di San Gabriele, che propri ieri hanno conosciuto più a fondo la difficile realtà irachena attraverso le intense parole di Maurizio Scelli, Commissario della Croce Rossa Italiana. La comunità dei Padri Passionisti e i Tendopolisti si sono raccolti in preghiera e sono vicini ai familiari in questo momenti di prova”. Alle 9.30 terza ed ultima relazione sul tema della famiglia, il titolo dell’intervento “La famiglia culla dell’amore”. A portare il proprio contributo sono stati due giovani coniugi, Onorio Forti ed Emanuela Lattanti, che hanno raccontato la loro esperienza in Tendopoli prima come giovani partecipanti ed ora come famiglia. Chi meglio di loro può parlare ai ragazzi delle tematiche inerenti ai rapporti intergenerazionali? Loro che sono stati in tenda da figli ed ora con i figli. Ma la relazione non si è limitata solo a questo tema, ma è stata un intervento a 360° sulla famiglia, sul rapporto di coppia e su cosa significhi essere genitore.

Al termine di questo intervento è salita sul palco (applauditissima) Maria Urbani Scaglioni, madre di Carlo Urbani, il medico italiano, premio Nobel per la pace nel 1999 e presidente di Medici senza frontiere-Italia, morto di Sars (Sindrome respiratoria acuta grave) a Bangkok il 29 marzo 2003, all’età di quarantasei anni. Il suo intervento è stato un ripercorrere la vita e le attività del figlio. Ha raccontato di come Carlo già da bambino sognava di fare il medico, del suo rifiuto di continuare a fare il medico di base a Castelplanio (Ancona), perché passava più tempo a scrivere ricette che non a stare a contatto con chi ne aveva bisogno. Di qui la decisione di specializzarsi lavorando sulla malaria e la parassitologia. Per concludere la signora ha spiegato ai ragazzi che sono stati i suoi figli a farla crescere”.

Il CENTRO – Sabato 28 Agosto 2004

Isola del Gran Sasso

La Tendopoli ricorda Carlo Urbani

ISOLA. “E’ stato mio figlio a farmi crescere”. Con queste parole Maria Urbani Scaglioni, madre del medico italian0o Carlo Urbani, premio Nobel per la pace nel 1999 morto a Bangkok nel marzo 2003, si è rivolta ieri ai giovani della Tendopoli di San Gabriele. “Sembra assurdo ma è così” ha continuato la Urbani parlando della vivacità e della capacità di coinvolgere del figlio. “Carlo amava ripetere due parole: coinvolgere e condividere”, ha detto la mamma del medico raccontando, attraverso le immagini girate in Vietnam, Cambogia e Filippine, di quella passione che Carlo aveva fin da bambino: fare il dottore. Medico di base a Castelplanio (An), decide di specializzarsi in malattie infettive. Diceva di perdere troppo tempo per scrivere le ricette e gli rimaneva poco tempo per “accarezzare” i malati. Rinuncia persino a diventare primario nel reparto di malattie infettive all’ospedale di Macerata per potersi dedicare interamente ai malati. Diventa presidente dei medici senza frontiere e viaggi per l’organizzazione mondiale della sanità, per toccare la natura delle cose con mano. “Chiedeva alla famiglia e ai figli di partire e saper affrontare nuovi di vivere”, continua la Urbani raccontando di come Carlo voleva a tutti i costi offrire ai suoi figli una vita piena, ricca di novità ma anche fatta di delusioni. Per questo la figlia più piccola, Maddalena, che nasce quattro anni fa in Vietnam, frequenta una scuola materna vietnamita e una altro figlio, Tommaso, riceve la prima comunione in Cambogia. “Ho fatto dei miei sogni la mia vita e il mio lavoro”: con questa frase, che scriveva in una lettera al fratello prima di morire, commossa, la Scaglioni saluta i ragazzi. Ieri i ragazzi si sono raccolti ed hanno ricordato il giornalista Enzo Baldoni rapito e ucciso in Iraq. Oggi la giornata conclusiva.

ABRUZZO OGGI – Sabato 28 Agosto 2004

(in prima pagina)

All’happening dei giovani commozione e solidarietà per la famiglia

Le lacrime dei tendopolisti

A San Gabriele l’eco del dramma della morte di Enzo Baldoni

ISOLA DEL GRAN SASSO – Arriva forte anche a San Gabriele il dolore e lo sgomento per la morte del giornalista italiano Enzo Baldoni. Alla Tendopoli dei giovani, in pieno svolgimento ai piedi del Gran Sasso, due giorni fa era stato il commissario della Croce rossa Maurizio Scelli a raccontare l’orrore della guerra in Iraq. Ieri gli oltre mille partecipanti hanno ricevuto la notizia più triste. Ed hanno pregato e si sono commossi manifestando la propria vicinanza al dolore della famiglia del giornalista free lance barbaramente assassinato.

(all’interno)

Giovedì l’incontro con il commissario della Croce rossa Scelli, ieri la notizia più triste

Il dolore dei tendopolisti

A San Gabriele l’eco del dramma della morte di Enzo Baldoni in Iraq: momenti di preghiera per solidarizzare con la famiglia

ISOLA DEL GRAN SASSO – Proprio giovedì avevano conosciuto a fondo le difficoltà e gli orrori della realtà irachena attraverso le parole di Maurizio Scelli, commissario della Croce Rossa Italiana. Ieri, appresa l’amara notizia della morte di Enzo Baldoni, i giovani della Tendopoli hanno dato vita ad un toccante momento di preghiera, dimostrando così la loro vicinanza ai familiari della vittima. Una quarta giornata apertasi dunque nel cordoglio e proseguita poi con i temi in programma per l’edizione di quest’anno. Sul palco conferenze sono saliti Onorio Forti ed Emanuela Lattanti, che hanno raccontato della loro esperienza matrimoniale e di giovani genitori. “Il nostro amore è nato per caso – ha detto la coppia – e la Tendopoli ci ha fatto conoscere strumenti importanti come l’eucarestia e la preghiera”. Ai fidanzati, i due coniugi hanno poi spiegato: “L’amore va rieducato ad un’affettività pura. Celebrare un matrimonio dove tutto è già stato consumato non ha senso, significa chiedere una benedizione a Dio per quello che ci è già stato dato”. Nell’enorme accampamento è stata poi la volta della testimonianza di Maria Urbani Scaglione, madre di Carlo Urbani, medico premio Nobel per la pace nel 1999, morto di Sars a Bangkok dopo esser stato uno dei primi al mondo ad individuare il virus della malattia e cercare efficaci misure di contenimento del contagio. “La famiglia- ha affermato emozionata la Urbani – era l’amore principale di Carlo. Le parole che amava ripetere sempre erano ‘coinvolgere’ e ‘condividere’. Diventato medico di base, si lamentava sempre di perdere troppo tempo per scrivere le ricette e di non averne abbastanza per accarezzare i malati. Decise quindi di specializzarsi sulla malaria e sulla parassitologia medica, diventando un esperto di malattie dovute a parassiti nei bambini”. Protagonisti in serata di una via Crucis all’aperto, i pellegrini si preparano ora al ritorno a casa dopo la Festa dei Giovani in programma per stamattina e la tradizionale marcia Isola-San Gabriele.

CRONACA LOCALE – Sabato 28 Agosto 2004

A San Gabriele

I giovani pregano per Baldoni

ISOLA DEL GRAN SASSO. Appena appresa la tragica notizia dell’uccisione del giornalista italiano Enzo Baldoni in Iraq per opera dei suoi rapitori, i giovani che partecipano alla Tendopoli di San Gabriele si sono raccolti subito in preghiera per esprimere tutto il loro cordoglio e la loro vicinanza al dolore dei familiari del giornalista Baldoni.