La prefazione al libro della via Crucis per la XXX Tendopoli

Signore grazie

Trenta anni fa  ci hai detto “se vuoi essere mio discepolo prendi la tua tenda e seguimi.”

La tenda, come la Croce, si porta sulle spalle, e in essa come sulla Croce ci si distende. Con essa siamo usciti dalla città degli uomini per incamminarci verso la verità del Calvario. In essa ci hai insegnato a camminare. In essa ci siamo rifugiati per fuggire al rifiuto degli uomini, con essa nel deserto abbiamo dimorato, ma in essa ti abbiamo incontrato. Per tuo ordine abbiamo dimorato nella tenda e per tuo ordine ce la siamo caricata sulle spalle. 

Tu non ci hai abbandonato, ci hai fatto strada illuminandoci di notte ( nei momento difficili) e riparandoci dai raggi del sole durante il giorno (nei momenti felici).

Con essa siamo caduti, ma con essa ci siamo rialzati
Nella sua precarietà ed essenzialità abbiamo scoperto e gustato l’incontro con la  Chiesa, amabile e severa, esigente e premurosa, vera e misericordiosa.

In essa abbiamo assaporato la manna  del fratello Cireneo che ci ha sorretti e aiutati nel cammino ed abbiamo gioito quando dalla dura roccia del nostro cuore è sgorgata un pò di acqua fresca  per ripulire il volto del fratello stanco e sfiduciato per il cammino. Ti abbiamo ringraziato  Signore quando, nella tenda,  la mano pietosa  della Veronica,  ha asciugato il nostro sudore e le nostre lacrime.

Grazie Signore perché nella tenda siamo stati costretti a spogliarci del nostro egoismo  e ad indossare l’abito nuziale.
Con te, distesi sulla tenda, nella sommità del Golgota, abbiamo celebrato il banchetto dell’amore. Sepolti come il chicco di grano, abbiamo portato frutto.

Siamo con te diventati dono, eucaristia. Abbiamo capito che noi stessi dovevamo dare da mangiare, dovevamo diventare cibo. Ed ora, dopo trenta anni, grazie Signore perché, senza indugio, continuiamo a uscire  dalla nostra tenda per gridare a tutti : “Il Signore è risorto: noi l’abbiamo incontrato”.