Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Parola del Signore
RIFLETTI
Gesù, se devo dirti la verità, Tommaso mi è simpatico: Mi assomiglia. Vuol vedere e toccare. Fa sul serio. Ci mette la faccia. Rivendica un amore. Le sue parole «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo», le condivido. E’ come se dicesse: “Se Lui mi ama, come io lo amo, si deve far vedere. Se mi ama, lo dimostri”. Era stato lui a incoraggiare i discepoli, che non volevano seguirti a Gerusalemme, con le parole: “Andiamo a morire con lui”. Si sente quindi responsabile, vuole vedere.
Tu Gesù, puntualmente, da vero innamorato, lo accontenti, gli vai incontro. «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Non è un rimprovero, è una dichiarazione di amore. Tommaso non ha parole, si getta tra le Tue braccia, e teneramente sussurra «Mio Signore e mio Dio!». Che bello. E’ l’abbraccio che aspettava. È un rito nuziale. Tu Gesù, innamorato dell’uomo, inviti la sposa: “Tendi la tua mano, mettila sul mio fianco, è il mio amore; metti il tuo dito nei fori dei chiodi, è il mio anello”.
Grazie Gesù, Tu non ti scandalizzi della pretesa di Tommaso, ti riproponi sempre. Rispetti i tempi e le difficoltà di ogni uomo, comprendi le mie povertà e i miei dubbi. Ti prego aiutami, quando pretendo, come Tommaso, di toccarti e vederti, di riconoscerti nelle piaghe, nelle prove e nelle difficoltà che mi doni ogni giorno.