Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
RIFLETTI
Gesù, la domanda di Tua madre mi sembra più che legittima: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, Tuo padre e io, angosciati, Ti cercavamo”. Figlio perché? Vedi Gesù, Tua mamma non vuole rimproverarti, è solo desiderosa di comprendere la sua vocazione di mamma. Non Ti accusa, non giudica, cerca di capire, di accogliere una “diversità difficile”.
In questa domanda, di Maria, percepisco l’ansia di tante mamme, che fanno fatica a comprendere i figli, specie nell’età adolescenziale. Mi sorge spontanea, oggi, festa dalla santa famiglia, una domanda: “Sono i genitori che fanno i figli o i figli che fanno i genitori”. La risposta che Tu Gesù dai alla Tua mamma, è illuminante: “Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?” Chiaro! La vocazione fondamentale dell’uomo è: occuparsi di Dio! Il vecchio catechismo suonava: “Siamo stati creati per conoscere, amare e servire Dio”.
Signore aiutaci a comprendere che i figli non sono nostri, appartengono a Te, sono fiori che facciamo germogliare e custodiamo. Sono doni che profumano e danno sapore alla vita, ma non possiamo, ne dobbiamo, cogliere o trapiantare, nella serra del nostro Io. Dona a tutte le mamme e i papà non la pretesa di conoscere figli, ma la libertà gioiosa di abbracciarli sempre, anche se non li capiscono.