LA PAROLA SI FA CARNE 31/8/25
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

RIFLETTI
Gesù, quasi sicuramente in quella mensa, non c’erano i “segnaposti”. Vedo gli invitati spingere, sgomitare per cercare i primi posti, le poltrone che contano. Anche nel banchetto di questo mondo, tutti vogliono il posto. Per un posto sicuro, a tempo indeterminato, ben pagato, si lotta, si sgambetta, si compra e si vende la propria dignità. Il posto è più importante della persona. Non conta chi siamo, ma che posto abbiamo. Pur di essere visibili, ci specchiamo all’influencer del momento, ci dopiamo di selfie, collezioniamo con orgoglio i like. Scegliere di far dipendere dagli altri il valore che siamo, non è avere un posto, ma essere “spostati” di mente.
Poi arrivi Tu, Gesù, che assegni i posti. Mi guardi con amore e mi dici: Tu sei un pezzo unico, sei un mio capolavoro. Il posto che ti assegno non è quello che “pensano” gli uomini. Io sono il posto dove tu devi abitare. Sono geloso di te. Quando pensi di essere a posto, perché credi di essere arrivato, sappi che io “ti sposto”, “ti rompo” con le mie mani. Devi sapere che Io sono il vasaio che, sul tornio della vita, ti plasma, non per collocarti al posto che tu vuoi, ma per condurti al posto che io preparo per te. Ti plasmo con pazienza e amore, per educarti ad abitare nel mio cuore, qui sei al primo posto, insieme a tutti gli altri, perché l’amore non si divide, si moltiplica all’infinito. Grazie Gesù, liberami dalla costante tentazione di essere arrivato, di essere a posto, di avere un ruolo. Ti prego: “Se mi fermo, aiutami, se sbaglio correggimi, se mi aggiusto, rompimi”.