In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il Diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il Diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
RIFLETTI.
Gesù, oggi è come ieri: “Mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca”, e “non si accorsero di nulla”. Gesù io non credo che il Diluvio fosse un tuo castigo, una tua vendetta. Io credo che il Diluvio sia la conseguenza di un modo di essere del popolo che “non si erano accorti di nulla”, perché “infatuati della loro bellezza”, si erano dimenticati di essere stati creati, e creati per amore. Il Diluvio è la dimenticanza di essere amati e la gestione della vita in proprio. Il Diluvio avanza nell’oggi. Siamo chiamati, in questo tempo di Avvento, a stare attenti. Il Diluvio dilaga sui social: dove il virtuale sembra reale, e il reale opinabile, l’amore diventa umore, la vita una pretesa, non un dono, dove il più forte vende le sue verità, impacchettate con catene d’oro e noi, stupidamente le compriamo, e ci affezioniamo alle catene, rinunciando alla libertà. Questo è il Diluvio che avanza.
Tu, Gesù, m’inviti a vigilare e vegliare in questo tempo opportuno di Avvento. Devo vegliare non per paura, ma per amore. Non nell’ansia per un giudice che mi aspetta, ma nella gioia per l’Amore che viene. Questo è il mio Avvento. Tu, Gesù, sei l’amore che arriva, che mi cerca come la pecorella smarrita. Non sono degno che tu entri nella mia casa. Devo attenderti per rendimi degno di Te. Mi preparo, pulisco la stanza, libero il cuore, aspetto in silenzio, mi confesso e prego. Vieni Signore Gesù.
