Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
RIFLETTI
Gesù è vero, se guardo la mia vita, mi accorgo che, come quei lebbrosi, spesso mi sono fermato a una “certa distanza”, forse per paura, per il giudizio delle persone, per le mie ferite e i miei peccati. Tu, e questa la cosa più bella che nella vita si ripete, mi vedi, come vedevi i lebbrosi. Non ti scandalizzi della mia lebbra, del mio peccato, del mio nulla. Mi guardi e con autorevolezza mi dici: “Vai a presentarti ai sacerdoti”, come a dirmi: “Da solo non ce la puoi fare, fatti accompagnare”. Ti guardo, sono ancora malato. Mi fido. La Tua parola è autorevole, la sento vera, e, senza pensarci tanto, con tutta la lebbra che ho addosso, mi metto in cammino. Mi accorgo, strada facendo, con grande stupore, che ero guarito, la lebbra era scomparsa. Ero una nuova persona, ma mi dimentico di Te che mi avevi guarito, non torno a ringraziarti. Quello che era un dono diventa un diritto, una mia pretesa. Ero guarito ma non salvato: la guarigione chiude le piaghe, la salvezza apre la vita. Non avevo la lebbra, ma non avevo l’amore. Avevo sete, ma non avevo l’acqua. Che fare? Per dissetarmi, e vivere nella pace, dovevo anch’io, come aveva fatto l’unico dei dieci lebbrosi, tornare indietro, cioè convertirmi, e ringraziarti per avermi guarito. Solo tra le tue braccia la guarigione diventa salvezza, e le tue parole: «Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!» fanno germogliare la speranza. Grazie Gesù, aiutami a vivere ogni giorno l’obbedienza a Te che guarisce e sperimentare il Tuo amore che salva.