Un aiuto per comprendere il Vangelo della Domenica (16 Luglio 2006)

Mc 6,7-13
Gesù chiamò i Dodici e incominciò a mandarli

In quel tempo, Gesù chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. E diceva loro: «Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro». E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.

 

Riflessione

Signore, fa di me ciò che vuoi! Non cerco di sapere in anticipo i tuoi disegni su di me, voglio ciò che Tu vuoi per me. Non dico:  “Dovunque andrai, io ti seguirò!“, perché sono debole, ma mi dono a Te perché sia Tu a condurmi. Voglio seguirTi nell’oscurità, non Ti chiedo che la forza necessaria. O Signore, fa’ ch’io porti ogni cosa davanti a Te, e cerchi ciò che a Te piace in ogni mia decisione e la benedizione su tutte le mie azioni. Come una meridiana non indica l’ora se non con il sole, così io voglio essere orientato da Te, Tu vuoi guidarmi e servirTi di me. Così sia, Signore Gesù! (John Henry Newman).

 

Verso la Tendopoli 2006 

Anche se l’eros inizialmente è soprattutto bramoso, ascendente — fascinazione per la grande promessa di felicità — nell’avvicinarsi poi all’altro si porrà sempre meno domande su di sé, cercherà sempre di più la felicità dell’altro, si preoccuperà sempre di più di lui, si donerà e desidererà «esserci per» l’altro… D’altra parte, l’uomo non può… sempre soltanto donare, deve anche ricevere. Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono.

Certo, l’uomo può — come ci dice il Signore — diventare sorgente dalla quale sgorgano fiumi di acqua viva (cfr Gv 7,37-38). Ma per divenire una tale sorgente, egli stesso deve bere, sempre di nuovo, a quella prima, originaria sorgente che è Gesù Cristo, dal cui cuore trafitto scaturisce l’amore di Dio (cfr Gv 19,34).

(Benedetto XVI – “Deus Caritas Est”)