Quarto giorno di Tendopoli

Quarto giorno della Tendopoli. Dopo l’inaspettata visita di ieri di Andreotti, oggi è stata la volta di Giuliana Martirani docente universitaria di politica dell’ambiente ad Alessandro Meluzzi docente universitario di genetica del comportamento umano. In serata la tradizionale Via Crucis nel piazzale del Santuario. Domani la conclusione alla presenza di oltre 5000 giovani.

Dopo l’inaspettata visita, nel pomeriggio di ieri, del senatore a vita Giulio Andreotti, oggi si sono succeduti sul tavolo dei relatori Giuliana Martirani docente universitaria di politica dell’ambiente e Alessandro Meluzzi docente universitario di genetica del comportamento umano e psichiatra.

 

La Martirani per attualizzare agli spazi e ai tempi di oggi il settimo comandamento “non rubare” ha fatto una distinzione fra “cose materiali” come la casa, i soldi, i beni comuni (acqua, terra, aria…) e “cose immateriali” come amicizie, mogli o mariti, i sogni e i bisogni delle persone.

Nella fretta di consumare sempre più cose e risorse della terra noi perdiamo tutto il nostro tempo in un tempo-kronos che uccide le relazioni umane e le risorse della terra. Questo tempo-kronos oltre a depradare le risorse della Terra impedisce che “ora” sia il tempo di avere relazioni familiari, amicali, di solidarietà, impedisce insomma un tempo-kairos“.

L’invito pertanto della Martirani a riappropriarsi del “tempo-kairos”, che a livello personale ci faccia sentire “tenerezza” per noi stessi e non condanna o autocommiserazione, “un tempo che ci faccia accettare così come siamo e sentire affetto per noi, perché se non ci vogliamo bene non ne vorremmo neanche agli altri, se siamo distruttivi con noi stessi distruggeremo anche il mondo che ci circonda“, mentre nel rapporto con il prossimo ci faccia recuperare la “tenerezza” di rapporti desiderati ma non espressi “avendo il coraggio di dire anche “scusa, mi dispiace, ho sbagliato””. La docente di politica dell’ambiente ha quindi concluso il suo intervento invitando i ragazzi a riappropriarsi di un tempo-kairos che diventi “riconciliazione con i popoli del mondo e richiesta di perdono da parte dei popoli che hanno dominato, occupato, resi schiavi altri popoli”.

Meluzzi nell’introdurre il suo intervento ha usato un interrogativo “Sperare, sparire o sparare?” “Sgombriamo il campo dallo “sparare” – ha chiarito – perché possiamo tranquillamente rinunciare a questa parola. Resta quindi una dicotomia tra sparire o sperare. Per non sparire nell’anonimato voi giovani avete una grande chance: testimoniare Cristo, trasmettere la buona notizia che abbiamo ricevuto (il vangelo).” Lo psichiatra ha quindi invitato i ragazzi a guardare la croce, definendola “orizzonte inevitabile della vita”.

La croce – ha spiegato Meluzzi – è un certezza assoluta, poiché la nostra vita è una gioiosa salita al Calvario. La società attuale ci ha nascosto la morte, la vecchiaia, relegandole negli ospedali ad esempio. Sembra che non si possa più invecchiare o morire. Voi giovani invece avete la forza della croce da trasmettere agli altri portandola sulle spalle e non sulle bandiere. Ragazzi abbracciate la croce, innamoratevi di Cristo

Nel pomeriggio i ragazzi si raccoglieranno in preghiera nel nuovo Santuario per il deserto e le confessioni, in attesa della Via Crucis serale, preparata e animata dai ragazzi con un musical, sul piazzale del Santuario Domani la chiusura della Tendopoli con la tradizionale marcia a piedi Isola-San Gabriele e la solenne concelebrazione eucaristica delle ore 11.00 presieduta da Sua Ecc. Mons. Michele Seccia, vescovo di Teramo-Atri, alla presenza di oltre 5000 giovani.