GIOVANI TENDOPOLI

2019-2020

GESU’ VIVE

Carissimo.

Il cammino di quest’anno lo attingiamo dall’esortazione pontificia CHRISTUS VIVIT.

Ho avuto la gioia di leggerla molte volte in questo anno, e la sua meditazione mi ha fatto bene perché in essa ho visto il volto giovane e vivo della Chiesa, e soprattutto la passione del Santo Padre per dare concrete risposte alle attese dei giovani. Sono rimasto affascinato dal coraggio con cui vengono trattati certi argomenti scottanti. La meditazione delle parole del Papa mi hanno confermato e consolato in alcune convinzioni maturate in questi lunghi anni di servizio sacerdotale e di cammino nella Tendopoli.

Ha detto il Santo Padre nel presentare il documento: “mi sono lasciato ispirare dalla ricchezza delle riflessioni e dei dialoghi del Sinodo» dei giovani, celebrato in Vaticano nell’ottobre 2018. Quindi, questo è un documento che hanno ispirato e quasi voluto i giovani. È stato fatto per te, da giovani come te. Quindi è necessario che ti poni davanti a questo documento con una responsabilità creativa.

Se ogni anno ci ripetiamo l’importanza di avere un cammino condiviso, perché “cammina l’uomo quando sa bene dove andare”, avere la parola autorevole del Santo Padre e seguire le sue indicazioni è una gioia che ci dà sicurezza e ci fa camminare con speranza.

La traccia di riflessione che vi propongo non abbraccia tutto il documento, che tuttavia raccomando alla tua lettura, ma solo su una parte di esso che mi è parso più adatto al nostro cammino e alla nostra esperienza. Il cammino tende a farci scoprire, seguire e amare Gesù vivo oggi, nel momento storico che viviamo.

Con piccoli passi percorreremo tre tappe:

1- La prima tappa del cammino quindi è “fare un’esperienza dell’amore di Dio manifestatosi in Gesù”. L’Esortazione Apostolica post-sinodale “Christus vivit”, firmata lunedì 25 marzo nella Santa Casa di Loreto e indirizzata «ai giovani e a tutto il popolo di Dio», inizia con queste parole: «Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita. Perciò, le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano sono: Lui vive e ti vuole vivo!».

2- La seconda tappa è rendersi conto che «essere giovani è una grazia, una fortuna». È un dono che possiamo sprecare inutilmente, oppure possiamo riceverlo con gratitudine e viverlo in pienezza. Quindi il papa ci invita a superare la tentazione di adeguarci alla moda e al sistema: “Non lasciare che ti rubino la speranza e la gioia, che ti narcotizzino per usarti come schiavo dei loro interessi. Osa essere di più, perché il tuo essere è più importante di ogni altra cosa. Non hai bisogno di possedere o di apparire. Puoi arrivare ad essere ciò che Dio, il tuo Creatore, sa che tu sei, se riconosci che sei chiamato a molto. Invoca lo Spirito Santo e cammina con fiducia verso la grande meta: la santità. In questo modo non sarai una fotocopia, sarai pienamente te stesso”.

3- La terza tappa è vivere la Chiesa e quindi la Tendopoli. In forza della giovinezza siamo chiamati a pregare e a vivere nella Chiesa perché “Il Signore liberi la Chiesa da coloro che vogliono invecchiarla, fissarla sul passato, frenarla, renderla immobile. Chiediamo anche che la liberi da un’altra tentazione: credere che è giovane perché cede a tutto ciò che il mondo le offre, credere che si rinnova perché nasconde il suo messaggio e si mimetizza con gli altri. No. È giovane quando è sé stessa, quando riceve la forza sempre nuova della Parola di Dio, dell’Eucaristia, della presenza di Cristo e della forza del suo Spirito ogni giorno» (35).

Come negli anni passati, ti chiedo di metterti davanti a questo cammino con la consapevole fierezza di appartenere alla Tendopoli che ha bisogno della tua creatività.

Ascolta con umiltà quello che Dio ti suggerisce e ricorda che solo un umile e sincero atteggiamento di servizio, impregnato di amore, può rendere gioiosa e fertile la nostra esperienza.

Oltre a questo atteggiamento di appartenenza creativa, il Santo Padre ci invita ad essere testimoni e missionari: “stimolare i giovani e dare loro libertà di azione perché si entusiasmino alla missione negli ambienti giovanili. Il primo annuncio può risvegliare una profonda esperienza di fede durante un “ritiro di impatto”, in una conversazione al bar, in un momento di pausa nella facoltà, o attraverso una delle insondabili vie di Dio. Ma la cosa più importante è che ogni giovane trovi il coraggio di seminare il primo annuncio in quella terra fertile che è il cuore di un altro giovane. (210)

Carissimo giovane della Tendopoli, non sprecare la vita, non stare al balcone, ascolta quello che ci dice Papa Francesco: «Tante volte, nella vita, perdiamo tempo a domandarci: “Ma chi sono io?”. Tu puoi domandarti chi sei tu e fare tutta una vita cercando chi sei tu. Ma domandati: “Per chi sono io?”».[159] Tu sei per Dio, senza dubbio. Ma Lui ha voluto che tu sia anche per gli altri, e ha posto in te molte qualità, inclinazioni, doni e carismi che non sono per te, ma per gli altri.

Ti affido alla Madonna e in modo particolare a San Gabriele che nel 1920, esattamente 100 anni fa veniva dichiarato Santo, e con lui – felice coincidenza – celebreremo quest’anno i 40 anni della Tendopoli. Dio è grande. Prega per me

p. Francesco

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