"La presenza trasversale dei politici cattolici in tutti i partiti è un dato ormai acquisito. La Chiesa ha a cuore i principi non negoziabili e chiede ai credenti di impegnarsi a loro difesa nella vita pubblica, a prescindere dallo schieramento nel quale si trovino ad operare".

Lo dice alla Stampa l'arcivescovo Rino Fisichella, ministro vaticano per la Nuova Evangelizzazione, a proposito di quanti attribuiscono alla Chiesa un 'endorsement' per Mario Monti.

"Non ci sono variazioni di orientamento – precisa – rispetto a quanto stabilito nel 2002 dalla nota dottrinale di Joseph Ratzinger sull'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica". Il contributo dei cattolici in politica, aggiunge, "deve essere attivo, aperto al dialogo, rivolto al bene comune e non agli interessi di parte. Aborto ed eutanasia non possono essere considerati dei diritti perchè contravvengono ai principi fondamentali della legge naturale. E la famiglia va giuridicamente difesa dalla mera equiparazione ad altre forme di vita comune. E' su questo campo che si misura il grado di coerenza di un politico cattolico, non sulle dichiarazioni a priori".

L'auspicio, sottolinea, è che "i politici operino da cristiani in qualunque partito siano, senza subire passivamente tendenze generalizzate che scambiano per progresso della società le negazioni della vita, della famiglia e della libertà di educazione". Non meno importante il ruolo di esempio di un leader: "Un cattolico che occupa un ruolo di guida – spiega monsignor Fisichella – ha anche questa responsabilità pubblica: l'essere credenti comporta una esemplarità di stile e contenuti".