In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

RIFLETTI
Eri in cammino…Tu sei sempre sulla strada, Gesù, sei il sentiero che da Dio arriva all’uomo. Entri nel villaggio dell’uomo, non cerchi una stanza in albergo, Ti accampi alla porta del cuore aspettando che apra. Entri solo se il cuore è assetato di amore; l’affannoso cerimoniale d’accoglienza di Marta non t’interessa. Sei un ospite speciale, non vuoi essere servito, desideri servire. Non pretendi avere, preferisci dare. Tu, quando entri, vuoi tutto. Vedi Gesù, Marta io la capisco, si aspettava una piccola considerazione, una lode per il servizio, ma Tu la disorienti: “ Marta tu ti affanni per troppe cose”. Chi ama non si “affanna”, perché servire, è la concretizzazione dell’amore. Servire non è il punto di partenza ma il punto di arrivo, Il vero servizio è amare, non dare. Per questo “Maria ha scelto la parte migliore”: Si lascia amare, si lascia plasmare e si arrende alle mani del vasaio che la forma a sua immagine. Accettare di essere “lavorati da Dio” è il servizio che Tu ci chiedi.
Gesù aiutami ad accoglierti per quello che Tu sei e non per quello che voglio io. Il “fare” di Marta e il “lasciarsi fare” da Maria, raccontano il gioioso e faticoso cammino della mia vita, per passare dall’affanno di ciò che devo fare per Dio, allo stupore di ciò che Lui fa per me, da Dio come dovere, a Dio come stupore.