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APRI LA TUA MANO, SIGNORE, E SAZIA OGNI VIVENTE

Furono saziati,….  e stavano per venire a prenderlo per farlo re “.

Di proposito ho tolto ed evidenziato queste due frasi dal brano perché sono quelle che meglio sottolineano alcuni aspetti su cui  riflettere.

Il primo è ovviamente l’atteggiamento di Gesù, sempre così delicato e premuroso verso chi si mette a seguirlo, ad ascoltarlo. Egli si preoccupa di quella folla che andava da Lui per ascoltare i suoi insegnamenti. Egli con grande amore e compassione si premura di dar loro da mangiare, anzi compie per loro un grande miracolo, la moltiplicazione dei pani e dei pesci. In questo miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci quasi tutti gli studiosi vedono vedono la prefigurazione dell’ Eucaristia, che in tutto il mondo e in tutti i tempi che seguiranno, sazierà la fame, di comune-unione con Cristo, di tutti i suoi discepoli.

Il secondo aspetto riguarda l’atteggiamento di Gesù di fronte alla folla che vuole farlo re, fugge, e l’evangelista nota che si ritirò “ tutto solo “.

Molto spesso quando leggiamo il brano di Gesù che viene tentato dal diavolo nel deserto, pensiamo che quelle siano tutte le tentazioni subite da Gesù, invece in quel brano troviamo soltanto la sintesi di tutte quelle tentazioni che egli ha dovuto affrontare durante la sua vita terrena, che sono poi le tentazioni “ specifiche “ del Messia. In quelle tentazioni il diavolo suggerisce a Gesù di compiere la sua missione salvifica attraverso i miracoli, utilizzandoli come mezzo per attirare a sé gli uomini, di utilizzarli non come manifestazione dell’amore di Dio, ma come mezzo “ meschino”  per dimostrare la sua potenza e farsi incoronare re.     Gesù ovviamente non cade nella rete delle tentazioni del diavolo, e lo sconfigge. In questo brano abbiamo la descrizione, della tentazione, e della fuga di Gesù, che ci insegna come comportarci di fronte alle tentazioni: non bisogna stare lì a discutere o a pensare, ma bisogna fuggire e rifugiarsi in Dio.  La folla, in questo caso funge da tentatore, chi non vorrebbe un re che con un solo gesto della mano e senza nessuno sforzo tira fuori da mangiare per saziare il suo popolo ? Ma Gesù capite le loro intenzioni si rifugia nella solitudine della preghiera. 

Il terzo aspetto è l’atteggiamento della folla, che invece di ascoltare profondamente gli insegnamenti di Gesù, si sofferma superficialmente sull’aspetto miracolistico e vantaggioso di avere un profeta–re che possa sfamarli. Gesù vuole sfamare il loro spirito, ma essi riescono a pensare solo al loro stomaco. Nelle nostre preghiere quante volte anche noi abbiamo lo stesso atteggiamento ? Quante volte con il nostro modo di fare “tentiamo Dio“?

Chiediamo al Signore di aiutarci ad amarlo in Spirito e Verità.

Riccardo


PILLOLE DI SAGGEZZA:

L'esperienza della tentazione di induce alla vigilanza (Vita antonii)

Quando il nemico ti attacca, recita una preghiera breve e intensa. (Evagrio pontico)