Và e annunzia il Regno di Dio


I tre brevi dialoghi che ci vengono presentati, vogliono sottolineare il carattere fortemente radicale della condizione di chi vuole seguire Gesù.                                                                                                                                                                                                                                  Sicuramente non bisogna stare a fare inutili congetture sulle considerazioni fatte da queste  persone: “Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre “,  “prima lascia che io mi congedi da quelli di casa “; e sulle risposte date da Gesù.

Dobbiamo  tenere presente che essendo tre discorsi riuniti a scopo didattico, non vanno presi letteralmente, ma vanno capiti nel loro insegnamento più profondo.

Quello che Gesù, vuole dire, ma soprattutto vuole far comprendere a loro, ma anche a noi, è che la missione evangelica ha bisogno di persone forti, decise, pronte a molte rinunce per amore di Cristo.

La frase finale di Gesù è abbastanza chiarificatrice: “Nessuno che ha messo  mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio “.

Chi ha deciso di partire per la missione di annunciare il vangelo, deve portare a termine il suo compito, non può fermarsi a metà, non deve avere tentennamenti, né indecisioni, la via delle beatitudini e della testimonianza cristiana non è per i pavidi, ma per i coraggiosi, non è per gli sfiduciati, ma per i fedeli, perché la chiamata di Dio è radicale, il cammino alla sua sequela, quello su cui Dio ci invita a seguirlo è senza ritorno.

Chiaramente questo non significa non avere più problemi o esseri uomini che non sbagliano o peccano ma persone che nella loro vita hanno scelto una strada ben precisa e vogliono percorrere ad ogni costo. Persone che hanno capito che l'unica via da percorrere è seguire Cristo.

Seguire Cristo non è una cosa come un’altra, che si possa conciliare con esigenze parallele o contrarie. Chi intraprende questo cammino deve sapere fin dall’inizio che sarà il discepolo di un povero che non ha un luogo dove posare il capo, di un uomo che ha saputo, non senza pericolo, rompere certi legami, e che, una volta impegnatosi in una missione non si è più guardato alle spalle.

Gesù pur rispettoso della libertà dell’uomo, spinge le sue esigenze fino all’estremo, perché nella ottica del tempo , tornare indietro significherebbe tornare al giudaismo, alla circoncisione, al legalismo e cioè tornare a un mondo chiuso; mentre Gesù invita ad partecipare a un mondo  esigente ma fatto di libertà, di amore, di condivisione.

Per questo non si può tornare indietro, è finito il tempo del Tempio di Gerusalemme o del monte Garizim,  perché il Padre cerca  adoratori in spirito e verità.

Chiediamo al Signore la forza per fare sempre la sua volontà, anche quando questa ci sconvolge, e sconvolge i nostri miseri piani umani.

Riccardo

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Pillole di saggezza : L’essenza della vita cristiana è nella volontà, non negli stati d’animo, fugaci e mutevoli. La totale consacrazione della volontà a Dio è possibile per tutti. Figlio di Dio è chi vuole volere la sua volontà. (Thomas Kelly).