Paolo Francesco Danei (S.Paolo della Croce) nasce in una cittadina vicino Alessandria (Ovada) il 3 gennaio 1694.

Paolo cresce in questa famiglia cristiana e, ad un certo punto della sua vita, sente di doversi impegnare di più per quel Dio di cui aveva sentito tanto parlare e che aveva tanto pregato. Lo vediamo allora, a 18 anni, indossare la divisa da crociato della repubblica veneta contro i Turchi. Ma solo per poco; infatti, prima di partire, capisce che non era quella la via da seguire per servire il Signore. Tant’è vero che qualche anno dopo indosserà un’altra divisa: un abito nero da eremita. Da qui inizia realmente la sua grande avventura, tra preghiera, tanta penitenza e viaggi per l’Italia (Alessandria, Genova, Roma, Troia (FG), Monte Argentario (GR), Gaeta, ecc…), nell’intento di fondare un istituto religioso.

 

 

 

Nel 1720, in pieno illuminismo, dove tutti hanno altro a che pensare che a Dio, dove il lusso sfrenato e la povertà eccessiva cozzavano fra di loro, dove la moralità delle persone (e anche del clero) era andata a finire “sotto i piedi”, proprio in questo periodo Paolo riesce a fondare un istituto religioso che facesse memoria e predicasse la “Passione di Nostro Signore Gesù Cristo” (titolo della congregazione conosciuta, anche come congregazione Passionista). La prima casa venne fondata sul Monte Argentario, in Toscana. Paolo, grande predicatore, direttore spirituale, fondatore di un istituto, che viaggiava per tutta l’Italia, amico dei briganti, amico di tanti vescovi e dei papi che si sono succeduti in quel periodo, questo Paolo trovava anche il tempo per pregare e fare penitenza!

Paolo aveva dei doni veramente straordinari, i così detti doni mistici: andava in estasi e levitava quando era in preghiera ai piedi del Crocefisso, aveva il cuore che gli si era ingrossato così tanto, per l’amore che aveva per Gesù, da incrinargli alcune costole, più tantissimi altri miracoli che fece già da vivo; in più, fondò il ramo femminile dell’istituto, le monache Passioniste.

S. Paolo della Croce, pur tra tante sofferenze, riuscì ad arrivare all’età di 81 anni, morendo così nella casa generalizia dei Passionisti (ss. Giovanni e Paolo a Roma) nel 1775 lasciando l’istituto in eredità ai “suoi figli”: i Passionisti.