Molto spesso i giovani vagano sul prato della vita senza meta, portando con loro scomodi compagni di viaggio. Il loro zaino è pieno di disagi, turbamenti, contraddizioni, instabilità… Vivono in uno stato di perenne incertezza, di confusione, di idee e di movimento, ciò provoca un malessere che li conduce a una profonda insoddisfazione.

 

 

Il grido del loro cuore chiede chiarezze, certezze, soluzioni appaganti al problema della vita. C’è nostalgia di qualcosa, ma soprattutto di Qualcuno. Nel frastuono di una società consumistica, che dice di godere del proprio tempo libero teso alla soddisfazione dei bisogni più immediati, questa voce è soffocata. È possibile che nessuno ascolta?

Ci vorrebbe un grande cuore!

C’è il santo dei giovani di Abruzzo: S. Gabriele dell’Addolorata. Lui è sensibile alla richiesta di aiuto dei giovani.

Il mezzo sono i suoi confratelli: i P. Passionisti, vestiti con una tonaca nera e con uno stemma a forma di cuore sopra di essa.

Finalmente si è trovato il cuore! Questi religiosi nascono dal più grande mistico del 700, S. Paolo della croce (1694-1775) che li indirizza verso una vita di povertà, castità, obbedienza e predicazione della Passione di Cristo nei paesi, nelle città, in tutti i luoghi dove si sente flebile quel grido di amore che ogni persona lancia.