Un messaggio da comunicare… la Follband

La follband, che animera il tend fest di giovedì 25 agosto, nasce nel ‘94, da un’idea di due volontari del gruppo Aifo de L’Aquila, Antonio Nusca e Michele Iannacci, come mezzo di sensibilizzazione sul messaggio di Raoul Follereau e di promozione delle attività dell’Associazione amici di Raoul Follerau. Una risorsa di tutti, al servizio degli ultimi.

L’idea era anche quella di fidelizzare la forza giovane del gruppo, per coinvolgere i giovani,facendo attività in cui si realizzino e in cui possano esprimersi. All’inizio la band era molto numerosa (circa 12 persone tra strumentisti e vocalist) ma semplice nei contenuti musicali – una musica di impatto immediato, coinvolgente da un punto di vista tematico perché molto vicina anche ad un discorso di evangelizzazione.

Il gruppo de L’Aquila, infatti, è nato in contesto parrocchiale, il che ha determinato l’impronta cattolica dei contenuti e il fatto che la band promuovesse principalmente il messaggio cristiano. Il tutto in maniera molto semplice, senza ambizioni particolari, perché ciò che contava era dar voce alla pace, alla giustizia e alla fratellanza universale. Poi, negli anni, il gruppo si è notevolmente trasformato.

Successivamente ci si rende conto che l’impronta rigidamente cattolica del repertorio costituiva un limite, una chiusura rispetto ad un certo tipo di persone. Era possibile muoversi nei circuiti tradizionali delle parrocchie e dei gruppi scout ma rimaneva una grossa fetta di pubblico che non si riusciva a raggiungere.

Lo spettacolo è un concerto laico che, pur mantenendo fede all’idea originale, che è quella di avere in repertorio brani che inneggiano ai valori della pace, della solidarietà e della giustizia, proponga un rock melodico molto coinvolgente, riprendendo i maggiori successi italiani e stranieri, talvolta rivisitandoli per attualizzarli. Ma la peculiarità dei concerti della Follband è che durante ogni spettacolo viene proiettato un video che mostra scena di vita dei gruppi Aifo, immagini dei Progetti e brani di Follereau; negli intermezzi il cantante dialoga con il pubblico, riprende frasi di Follereau e lancia messaggi improntati alla solidarietà e alla fratellanza.

Ma chi è Roul Follerau? Alcuni importanti cenni di vita

Nato a Nevers nel 1903, Raoul ha soltanto 17 anni quando esce il suo primo libro: “Libro d’amore”.

Molto giovane inizia una carriera di scrittore-poeta che si annunciava piena di successo. Nel 1936 il direttore di un quotidiano argentino gli chiede di andare nel Sahara sulle orme di Padre De Foucauld di cui si è sul punto di celebrare il 20^ anniversario della morte.

È durante uno di questi viaggi che Raoul Follerau scopre i malati di lebbra. Durante i 10 anni seguenti percorre il mondo tenendo 1200 conferenze coi frutti delle quali venne costruita Adzopé, la città dei malati di lebbra. Adzopé è oggi l’”Istituto Nazionale del Trattamento della lebbra R. Follerau”.

Ma per Follerau bisognava fare di più. Egli vuole far uscire i lebbrosi dalla loro segregazione e per fare questo vuole conoscerli e portare loro la sua amicizia. Per raggiungere questo scopo, questo uomo che non può camminare senza bastone a causa dei reumatismi, compie trenta volte il giro del mondo.
R. Follerau moltiplica le sue iniziative:

– Con tutti i mezzi di cui dispone diffonde le informazioni dell’O.M.S.: la lebbra non è più contagiosa di altre malattie; è guaribile con i sulfoni; non è ereditaria.

– Nel 1952 interviene presso le Nazioni Unite.

– Nel 1953 sottopone al Presidente della Repubblica Francese una proposta di legge avente come scopo la liberazione giuridica dei lebbrosi.

– Nel 1954 per sensibilizzare l’opinione pubblica, lancia la prima Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra. Oggi circa 150 nazioni partecipano a questa Giornata.

– Altro gesto spettacolare nell’anno 1954: R. Follerau scrive al Presidente degli Stati Uniti ed a quello dell’Unione Sovietica per chiedere, invano, un aereo da bombardamento ciascuno: “Con il prezzo di due di questi aerei potremo curare tutti i lebbrosi del mondo…”.

– Nel 1964 scrisse al Segretario Generale dell’O.N.U. per chiedere che tutte le nazioni prelevino dal loro bilancio la spesa di una giornata di armamento e la mettano in comune per lottare contro la carestia, i tuguri e le malattie che decimano l’umanità. Dopo un’intera vita spesa a rendere giustizia ai malati di lebbra, Raoul Follerau si spegne il 6 dicembre 1977 a Parigi.

“Proclamo erede universale tutta la gioventù del mondo. Tutta la gioventù del mondo: di destra, di sinistra, di centro, estremista: che mi importa! Tutta la gioventù: quella che ha ricevuto il dono della fede, quella che si comporta come se credesse, quella che pensa di non credere. C’è un solo cielo per tutto il mondo.” Questo il messaggio di Raoul Follerau.

Ti Aspettiamo alla Tendopoli 2005…