<<Mi è caduta addosso questa missione; sono diventata una paladina della famiglia>>. Così ha esordito Costanza Miriano, giornalista RAI e scrittrice, nel suo intervento alla Tendopoli.

<<Faccio fatica a stare comunque nel mio posto in famiglia, sono una donna normale con le fragilità e le difficoltà di ogni giorno di moglie e mamma. Mi sono ritrovata in questo ruolo che non ho tanto cercato. Ho sempre avuto però il desiderio di cercare il Signore nella mia vita>>.

La giornalista e scrittrice ha poi parlato della coppia: <<L’uomo è chiamato alla comunione con un altro: consacrato o laico. Dio è relazione, la santissima trinità è relazione. Questa dinamica si ritrova anche nella coppia. Dio lo incontriamo solo stando con gli altri, non da soli. Cos’è la sposa, la donna? Nella relazione sta alla donna il compito di indirizzare l’uomo. La donna ha un grandissimo potenziale di bene o di male, sia dentro casa che fuori. Ha potere nelle relazioni. La donna è custode della vita nelle relazioni: potere di vita o di morte sulla famiglia, non solo per quanto concerne la creazione. Questa capacità viene anche dalla caratteristica fragilità tipica della donna, la quale è capacità di fare spazio dentro. C’è una voragine dentro la donna di essere apprezzata, guardata, amata, sostenuta, che poi è un bisogno. E’ la cavità della donna che è anche spazio di accoglienza; c’è in lei la capacità di mettere in relazione le persone. La donna è capace di far spazio al marito, ai figli, a quanti gravitano intorno al suo nucleo famigliare. Dio= rakamin (utero= far spazio alla vita). Dio è come la donna.

Noi donne vorremmo che tutto intorno funzionasse come diciamo noi. Per questo è difficile far stare insieme due donne, perché siamo un po’ difficili da gestire. Per questo desiderio di voler controllare tutto. Qual è allora il compito a cui è chiamata la donna? Rinunciare oggi al desiderio di controllare tutto, ma sostenere chi le sta vicino, ossia essere sottomessa. Questa è la sua grande missione: aiutare l’uomo. Chi aiuta di solito è sempre capace e forte. Nella creazione la donna è l’ultima creatura creata dopo l’uomo e gli altri esseri viventi. La donna dà il passo nella coppia. Purtroppo oggi le donne hanno perso la loro missione. La crisi dell’Occidente dipende da questo. Ogni donna ha il potere di recuperare anche una relazione compromessa. La donna ha un grande dono: saper intuire le situazioni, i rischi. Anche il suo linguaggio è particolare: le sue parole non dicono tutto. Se c’è un problema “mi lamento, voglio sfogarmi, voglio sentirmi dire solo che sono brava. Però dopo lo sfogo tutto torna come prima. Tutto è passato.” L’uomo invece se c’è un problema cerca subito una soluzione. Allo sfogo di una donna può rimanere frustrato perché non sa cosa fare.

Nella propria vita di fede, la donna ha bisogno di fare un percorso spirituale, deve imparare a diffidare degli alti e bassi del proprio umore, deve imparare ad ascoltarsi meno, mettendosi invece in ascolto del Signore. Tutto ciò perché la vita interiore di una donna è fortemente magmatica a tal punto che si rischia di essere travolti dai propri sentimenti>>.

La Miriano ha poi messo a confronto due figure della Bibbia: Eva e Maria. Eva è la donna naturale, che ascolta solo i suoi sentimenti con le conseguenze che conosciamo. Maria invece è la donna capace di ascoltare Dio, è la donna della contraddizione ricompattata. Il mio miracolo preferito è quello delle Nozze di Cana, perché esprime la dinamica tra maschile e femminile. Maria vede quello che c’è da fare, intuisce come è tipico delle donne. Gesù non vuole agire, ma poi l’ascolta (tipico degli uomini). Si esplica così il tipico rapporto tra uomo e donna. Qual è allora il ruolo della donna nella famiglia? Noi possiamo essere come Eva che ascolta solo se stessa, oppure come Maria che si mette in ascolto del Signore e ricompatta le contraddizioni>>.

La Miriano quindi ha dato dei consigli pratici. <<E’ necessario obbedire a qualcuno: un padre spirituale, la madre, un’amica. Gli intoppi nella vita non sono un problema, spesso “sono una soluzione”. Gli intoppi, ovvero le cose che ci fanno soffrire sono solo occasioni di conversione. La Croce ci salva nella vita quotidiana, la fatica ci permette di convertirci; dobbiamo imparare ad accogliere le difficoltà attraverso le quali Dio non vuole donarci altro che la felicità>>.

Prima di concludere ha parlato del desiderio di controllo della donna <<soprattutto a casa. Come fare? Molto parte dalla lingua. Noi non possiamo controllare i pensieri, ma la lingua si. Basta rileggere la lettera di Giacomo: tanti dei peccati dipendono dalla lingua. Per questo personalmente mi sforzo di non dire, di non parlare sempre. Mi sforzo anche di avere un pregiudizio positivo verso mio marito. Il mio compagno di viaggio per me non è un nemico, ma un compagno di squadra che collabora con me per il bene della famiglia; e così che mi sforzo di ringraziarlo con lealtà senza volerlo manipolare, anche per i gesti quotidiani banali>>.