Sono le sei del mattino di lunedì 28.

È ancora buio, sono davanti la chiesa che mi ospita ad attendere i  ragazzi del Venezuela in partenza.  Qualcuno della Colombia  è già  partito e gli altri partiranno nel pomeriggio.  Si sente il vuoto,  a quest’ora, nei giorni precedenti,  i pullman riempivano il piazzale, pronti per trasportare i ragazzi al centro. Oggi silenzio.

Non c’è nessuno. Come  allora quando Lui era salito al cielo e i discepoli si sentivano abbandonati. Ma l’attesa della promessa del dono dello Spirito Santo riempiva la loro vita. È la stessa speranza che custodisce il mio cuore. Se la GMG non è un dono dello Spirito Santo che inonda la Chiesa serve a poco. Tanti giovani radunati nel cenacolo con la “sierva del Señor” rievocano la Pentecoste, e il fuoco dello Spirito non tarderà a manifestarsi per aiutare i giovani a ” hagase en mì segun tu palabra”.

Questo lo prego anche per la Tendopoli: “invano si affaticano i costruttori se il Signore non costruisce la casa”. Io ripartirò mercoledì. Oggi e domani parlerò  con i confratelli, che mi hanno accolto con infinito amore, per vedere come dare continuità alla Tendopoli qui a Panama. Mi interpella nel profondo  l’attesa dei ragazzi che hanno fatto la Tendopoli qui due anni fa.

Preghiamo perché il Signore ci indichi la strada,non solo in questa terra  ma anche in altre nazioni dell’America Latina.
Una preghiera per me .

P. Francesco