Rassegna Stampa del 27 Agosto 2004

Il MESSAGGERO – Venerdì 27 Agosto 2004

SAN GABRIELE

Scelli tra i giovani della Tendopoli prima della partenza per Najaf

Si respira un’atmosfera di vibrante entusiasmo a San Gabriele, mentre prosegue, senza sosta, la grande festa della Tendopoli. Le giornate sono lunghe, dense di impegni ed appuntamenti, ma i giovani partecipanti sembrano non accusare la stanchezza. Sono adrenalinici e riservano calorose accoglienze agli ospiti che, di giorno in giorno, si avvicendano nel Santuario per dialogare con loro. Ieri mattina è stata la volta di Pamela Villoresi, che ha portato ai ragazzi la propria testimonianza di vedova e madre di 3 figli. Nel pomeriggio, momenti di forte commozione con Maurizio Scelli. Il commissario straordinario della Croce Rossa ha voluto fare tappa a San Gabriele prima di partire per Najaf, dove è atteso per cercare di sbloccare le trattative riguardanti il sequestro del giornalista milanese Enzo Baldoni. Per oggi, alle 9,30, è attesa la relazione della madre di Carlo Urbani, il medico morto di Sars lo scorso anno, sul tema “La tenda, culla dell’amore”. Il pomeriggio, invece, sarà occupato dal “deserto”: un intenso momento di raccoglimento e preghiera che si scioglierà solo in serata con la “liturgia della riconciliazione”. A concludere la Tendopoli, domani, la “marcia bianca” dei mille, che a piedi raggiungeranno Isola.

NUOVO ABRUZZO OGGI – Venerdì 27 Agosto 2004

LA VISITA DI PAMELA VILLORESI

MAURIZIO SCELLI CON I GIOVANI DELLA TENDOPOLI

ISOLA DEL GRAN SASSO – Era Maurizio Scelli l’ospite più atteso della Tendopoli di San Gabriele. Il commissario della Croce Rossa Italiana ha incontrato ieri pomeriggio i ragazzi giunti da tutta Italia e ha parlato loro dell’avventura italiana in Iraq, delle recenti trattative per la liberazione degli ostaggi italiani (compreso il giornalista Enzo Baldoni) e delle missione umanitaria della Croce Rossa che si colloca tra impegno sociale e fede cristiana. Scelli ha dichiarato :”E’ un’esperienza che sento molto quella che stanno vivendo questi giovani, più che a dire sono venuto a prendere. Ammiro questi ragazzi che hanno molto da dire in questa società”.
Già in mattinata l’attrice Pamela Villoresi aveva regalato ai tendopolisti due ore piene di spunti di riflessione partendo dal pensiero della filosofa santa Edith Stein che invita ogni persona ad individuare i propri talenti e a coltivarli per arrivare all’esperienza di vita dell’artista: l’amore per il teatro contrastato dai timori paterni che però non hanno frenato la sua passione per il palcoscenico. “Ragazzi non dovete aver paure di sbagliare, – ha detto la Villoresi – l’adolescenza è la stagione della vita in cui si deve sbagliare. L’importante è fornirsi di strumenti bussole che ci guidino verso il rispetto di noi e l’amore per gli altri”. L’incontro si è concluso con un’altra frase celebre di Kalhil Gibran: “I figli abitano una casa dove a noi non è dato di entrare: il futuro”.

Il CENTRO – Venerdì 27 Agosto 2004

PRIMA DI RIPARTIRE PER L’IRAQ

CROCE ROSSA, IL COMMISARIO SCELLI ALLA TENDOPOLI

ISOLA – Un bagno di spiritualità a San Gabriele prima di tornare a Baghdad. Così Maurizio Scelli, commissario della Croce Rossa Italiana in Iraq, ha commentato nel pomeriggio di ieri il suo arrivo alla Tendopoli di San Gabriele. Scelli, che aveva inizialmente cancellato l’appuntamento, è arrivato con le valige pronte per partire di nuovo domani notte per l’Iraq. Scelli ha parlato del giornalista italiano Enzo Baldoni, poche ore prima che dall’Iraq arrivasse la notizia della sua uccisione, ma si è detto preoccupato anche per i suoi trenta ragazzi della Croce Rossa volontari a Baghdad.

“Non ci sono novità ufficiali” aveva detto prima del tragico esito, “ma sono epidermicamente ottimista”. Purtroppo stavolta non è come gli altri italiani presi in ostaggio in Iraq. “Non dimentichiamo”, ha aggiunto, “che è vero che ci sono gli ostaggi che rischiano la vita, ma ci sono persone che rischiano la vita ogni minuto per uomini e donne che vivono una condizione diversa dal punto di vista sociale, religioso e culturale. Credo che questo costituisca il grande patrimonio di credibilità che possa servire a convincere questi uomini che conoscono spesso solo la logica del kalashikov, ad aprire poco a poco il loro cuore”. Scelli ha ripercorso, con l’aiuto di un documentario girato nei mesi scorsi, l’impegno della Croce Rossa in Iraq, dalla partenza dei primi convogli per Falluja assediata, nel mese di maggio, al trasferimento di alcuni bambini gravemente feriti dall’Iraq all’Italia, alle trattative che hanno preceduto la liberazione di Agliana, Cupertinoe Stefio.

Quello con Scelli non è stato l’unico appuntamento di ieri alla Tendopoli. In mattinata l’attrice Pamela Villoresi ha infervorato gli animi dei tendopolisti raccontando della sua esperienza di madre, vedova, di tre figlie ormai grandi. E del difficile ruolo di essere figli e genitori. L’attrice ha esortato i ragazzi a non voler a tutti i costi diventare qualcuno per se stessi.

Per questa mattinata è attesa la testimonianza di Maria Urbani Scaglioni, mamma del premio Nobel Carlo Urbani, il medico morto di Sars nel 2003.

Il CITTADINO – Venerdì 27 Agosto 2004

Maurizio Scelli lancia un messaggio alla Tendopoli

Non riparte il commissario della CRI per l’iraq

Esplode l’entusiasmo dei tendopolisti all’arrivo di Maurizio Scelli, il commissario generale della Croce Rossa italiana. Una presenza significativa, in coincidenza del 140esimo dalla istituzione della Croce Rossa, messa in forse, fino a ieri, dalla drammaticità di queste ore per l’incertezza sulla sorte del giornalista Enzo Baldoni. Ma anche se con le valigie in mano – ripartirà per l’Iraq sabato notte – Scelli non ha voluto venir meno all’impegno preso con l’amico padre Francesco Cordeschi ed, anzi, ha esordito spiegando ai tendopolisti: “Sono venuto tra voi per avere una iniezione di fiducia e di coraggio. E soprattutto, per fare un pieno di energia ed un ‘bagno di spiritualità’ per affrontare le difficile situazione che mi aspetta in Iraq”. Poi una profonda testimonianza sulla delicata situazione irachena, ripercorsa anche attraverso un documentario della missione italiana, dalla partenza dei convogli per Falluja al trasferimento dei bambini feriti in Italia, alle trattative per la liberazione dei tre ostaggi (Agliana, Cupertino e Stefio). E nel corso del discorso, qualche riflessione rivolta ai sul modo giovanile. “Non credete a chi dice che siete i giovani di domani – ha detto rivolto ai tendopolisti -. Voi siete i giovani di oggi, del presente. Più fortunati di tanti altri, perché avete conosciuto un’esperienza vera come la Tendopoli, che vi ha portato a piantare la tenda in un luogo sacro. Invece di abbandonarvi al divertimento effimero o chiudervi in una stanza per essere osservati dalle telecamere del grande fratello di turno”. Ma è sul significato del servizio e del volontariato che Scelli ha tirato la stoccata più forte: “Solidarietà e condivisione non sono la stessa cosa. La solidarietà è riscaldare, sfamare, dissetare. Ma la condivisione è altro: e’ sentire freddo con chi sente freddo, avere fame e sete con chi ha fame e sete. E accompagnare quei gesti di solidarietà con l’amore di chi vuol piantare la tenda di Cristo”.
Le tante domande rivolte a Scelli al termine dell’intervento testimoniano l’attenzione con cui i tendopolisti hanno ascoltato le sue parole.

CRONACA LOCALE
Venerdì 27 Agosto 2004

Nel terzo giorno della Tendopoli di San Gabriele
L’attrice Pamela Villoresi incontra in Tendopolisti

Quello di ieri è stato il terzo giorno della Tendopoli di San Gabriele. Il primo appuntamento è stato l’attrice Pamela Villoresi, che ha acceso gli animi dei tendopolisti, rimasti incollati per due ore sulle panche. L’attrice è partita dal pensiero di Edith Stein, filosofa e santa, che invita le persone ad individuare i propri talenti per poi coltivarli e farli fruttare nel corso del tempo. “Ma nello stesso tempo – ha sottolineato la Villoresi – aprirsi a qualcos’altro in modo che non si rimanga attorcigliati al proprio ego”. L’attrice ha pertanto invitato i ragazzi ad individuare il proprio talento e saperlo proteggere anche dai genitori, proprio come è accaduto a lei quand’era ragazza. Aveva tredici anni – ha raccontato – e viveva a Prato, quando decise di iscriversi all’accademia di arte drammatica di Roma. Il padre, che commerciava stoffe, la fece iscrivere ad una scuola ad indirizzo commerciale. Ma ciò non le impedì di seguire la sua passione. “La sera seguivo una compagnia teatrale di Prato e rientravo tardi a casa. Nonostante mio padre me le suonasse io ci tornavo la sera dopo. Mi mandarono persino in Africa da mio zio”. Ma lei aveva una meta precisa: il teatro. “Ragazzi non dovete aver paura di sbagliare. L’adolescenza è quella stagione della vita in cui si deve sbagliare. L’importante è fornirsi di strumenti e bussole che ci guidino verso il rispetto di noi e l’amore per gli altri”. La Villoresi ha così esortato i ragazzi ad imbarcarsi nella vita,a correre il rischio di lasciare le certezze. L’attrice ha concluso citando una fase di Gibran “I figli abitano una casa dove a noi non è dato di entrare: il futuro”. Nel pomeriggio c’è stata l’importante testimonianza di Maurizio Scelli, commissario della Croce Rossa Italiana, che ha raccontato delle attività della Croce Rossa in Iraq e le trattative che hanno preceduto la liberazione dei tre ostaggi italiani. La discussione sui temi affrontati da Scelli è proseguita durante gli atelier, in cui tutti si sono espressi su argomenti molto attuali.

 

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