“..gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi..”

IL FASCINO DELLA PRECARIETA’ “..gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi..”

Sabato 24 Ottobre, presso la chiesa di San Francesco Caracciolo a Chieti, si è svolto il primo incontro formativo del cammino 2009-2010 riservato alle Sentinelle e ai Testimoni abruzzesi; una partecipazione molto sentita, anche in virtù del fatto che, anche in questa occasione è stato dato moltissimo spazio alla preghiera e al discernimento; è stato un pomeriggio di breve discussione incentrata sulla forte relazione di Padre Francesco, a cui è seguita la lunga e intensa adorazione.. due ore in totale abbandono del Signore.

 

La relazione si è aperta con il brano guida preso dal Vangelo di Matteo 20,1-16 (la parabola degli operai mandati nella vigna); abbiamo sviscerato e analizzato il significato dell’essere precario e di come l’uomo debba vivere di precarietà, intesa come presa di coscienza dei doni posti in noi da Dio e gioia della condivisione dei beni; questo per non cadere, come i contadini andati a lavorare nelle vigne di buon mattino, nella pretesa di dire: “Questi ultimi hanno fatto un’ora sola e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso della giornata e sofferto il caldo”.

Questo è un passaggio fondamentale per poter capire che essere nella precarietà è fondamentale per servire, che la precarietà non è non avere ma è la gioia di servire; perché se Cristo è tutto nella nostra vita quello che siamo è tutto gratuità, perché se Cristo è tutto nella nostra vita allora non abbiamo paura di perdere e la nostra unica preoccupazione è di metterci in un atteggiamento di servizio. Il precario ha tutto per regalare tutto, perché è tutto da parte di Dio.

Precario è colui che serve rendendo grazie, che è contento di andare a fare il servizio rendendo grazie a Dio per il bene che può fare, che non si preoccupa se non è pagato o se non è gratificato.. tutto questo, per far passare il concetto chiave che se noi cristiani, pellegrini, sentinelle, testimoni, vogliamo fare un cammino nella nostra storia, dobbiamo accettarci come siamo, perché la gioia del nostro IO è il luogo concreto in cui Dio vuole essere meraviglioso; si.. il nostro IO.. quell’IO che è fatto di tanti limiti.. ma è solo amandoli, che Dio può realizzare la Sua vocazione e rendere l’uomo il luogo delle Sue meraviglie.

Dopo la relazione, due ore in completa adorazione del Santissimo. Un momento molto forte; com’è difficile mettersi a pregare da soli e com’è difficile non voler smettere di farlo quando si è in tanti. LA SPERANZA SI RINNOVA QUANDO IN TUTTA UMILTA’ CI AFFIDIAMO A DIO.

 

IL SIGNORE E’ ALLA PORTA E BUSSA

Domenica 25 ha avuto luogo invece, l’incontro regionale Abruzzo che ha visto la partecipazione di una settantina di giovani adolescenti, in cerca di risposte… quelle risposte che solo il Signore può dare.

Dopo una abbondante colazione e il saluto di Padre Francesco, la breve relazione che, sul filo di quella dell’incontro del giorno prima, ha messo in luce come solo dopo aver preso coscienza della nostra precarietà allora possiamo avere l’orecchio capace di ascoltare il Signore che bussa alla porta del nostro cuore.. perché quando il Signore bussa, non lo fa nel frastuono o tra mille parole, ma lo fa nel silenzio, ed ascoltare nel silenzio quello che Lui ha da dire non è facile. Bisogna avere un cuore spalancato.

..Ho appeso un cartello all’uscio del mio cuore – AFFITTASI – Un giorno Dio ha bussato in cerca di una abitazione per suo Figlio. Dò in affitto a un prezzo basso – dico io. NON VOGLIO PRENDERE IN AFFITTO, INTENDO COMPRARE – dice Dio. Questa storia l’ho già sentita; da quel che si dice in giro ci stai provando con tutti. Non so ancora se venderò, ma puoi entrare a dare un’occhiata. SI, CERTO – dice Dio. Potrei cederti una o due stanze.. MI PIACCIONO – dice Dio – PRENDERO’ LE DUE STANZE. UN GIORNO FORSE TI DECIDERAI A DARMENE ALTRE. POSSO ASPETTARE.. Vorrei darti di più, ma è un po’ difficile. Ho bisogno di un certo spazio per me. CAPISCO – dice Dio – COMUNQUE ASPETTERO’. MI PIACE QUESTA CASA. Beh, forse posso cederti un’altra stanza.. in fin dei conti non è che ne abbia poi tanto bisogno per me. GRAZIE – dice Dio – NON TI BUTTEREI CERTO IN MEZZO ALLA STRADA. LA TUA CASA SAREBBE LA MIA CASA E CI ABITEREBBE MIO FIGLIO. E TU AVRESTI PIU’ SPAZIO DI QUANTO NON NE ABBIA MAI AVUTO PRIMA. Non ci capisco niente. LO SO – dice Dio – MA NON TE LO POSSO SPIEGARE. DOVRAI CAPIRLO DA TE. E QUESTO CAPITERA’ SOLO SE GLI DARAI TUTTA LA CASA. E’ un po’ rischioso – dico io. SI – dice Dio – MA PROVACI CON ME. Non so proprio… ci penserò e poi ti dirò qualcosa. POSSO ASPETTARE – dice Dio – MI PIACE QUESTA CASA..

Intorno a metà mattina la Santa Messa, i lavori di gruppo il pranzo e i giochi, nei quali ci siamo divertiti tantissimo!! Prima di salutarci un momento di forte condivisione con un’ora e mezzo di preghiera, passata velocemente senza che ce ne accorgessimo.. Quando dedichiamo del tempo a Dio il tempo si ferma e il nostro cuore è pronto ad ascoltarLo. Alla fine dell’incontro i consueti saluti e l’arrivederci a presto con la convinzione che Dio rende nuove tutte le cose. Un ringraziamento particolare va al Gruppo Tend “Tricalle” di Chieti, guidato da Claudia e Cinzia da ben 14 anni, al parroco Don Panfilo, esempio vivo di accoglienza, carità, fede e SERVIZIO; un uomo di altri tempi! Un ringraziamento va a tutti i ragazzi (tanti!!) che hanno partecipato con slancio ed entusiasmo.. l’appuntamento è per Martedì 24 Agosto 2010, alla XXX Tendopoli!! Vi aspettiamo.

Giacomo Gruppo Tend “San Martino Vescovo” – Chieti