Un aiuto per comprendere il Vangelo della Domenica (28 Maggio 2006)

Mc 16,15-20
Gesù è assunto in cielo e siede alla destra di Dio

In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano.

 

Riflessione

Ci si dovrà dunque meravigliare vedendo gli apostoli invocare costantemente la testimonianza dei profeti per convincere i Giudei della divina missione di Gesù Cristo? Ad altri uditori presentavano argomenti d’un altro genere; ma per i loro compatrioti nulla poteva uguagliare la forza di questo. Perciò s. Pietro ne fece la base delle sue esortazioni che convertirono migliaia di persone. Dopo d’essersi dichiarato come testimone della voce celeste udita sul Tabor, fa appello alle profezie come ad una prova ancora più irrefragabile. S. Paolo da parte sua consacrava giornate intere a far loro vedere Gesù nella legge di Mosè e nei profeti…

Lo stesso Gesù rialzò il coraggio de’ suoi discepoli, dimostrando loro che tutto quanto li turbava non era che il compimento delle profezie (s. Luca, 24). E perciò aveva detto ai Giudei: Studiate le Scritture, voi i quali credete che contengano le parole di vita esse testificano a mio favore (S. Giov. 5, 39).

Dal compimento di tante profezie, fatte molti secoli innanzi, risulta con la massima evidenza che Gesù Cristo è veramente il Messia, l’inviato da Dio, annunziato ed aspettato da parecchie migliaia d’anni, e che per conseguenza la religione da lui fondata e da così lungo tempo predetta, è veramente divina. “Il compimento di tutte le profezie, disse Pascal con ragione, è un miracolo perpetuo, e non c’è bisogno di altre prove per riconoscere la divinità della religione cristiana” (W. Devivier S. J. – Gesù di Nazaret è il Messia promesso).

 

IN CAMMINO VERSO LA TENDOPOLI 2006
Da questa settimana cominciamo la pubblicazione, a puntate, di alcuni brani dell’enciclica “Deus Caritas Est” del sommo pontefice Benedetto XVI. Sperando che possa essere da stimolo per uno studio ed una meditazione personale. Chi volesse approfondire la lettura, può trovare l’enciclica completa nel sito www.vatican.va 

1. «Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui» (1 Gv 4, 16). Queste parole della Prima Lettera di Giovanni esprimono con singolare chiarezza il centro della fede cristiana: l’immagine cristiana di Dio e anche la conseguente immagine dell’uomo e del suo cammino. Inoltre, in questo stesso versetto, Giovanni ci offre per così dire una formula sintetica dell’esistenza cristiana: «Noi abbiamo riconosciuto l’amore che Dio ha per noi e vi abbiamo creduto».

Abbiamo creduto all’amore di Dio — così il cristiano può esprimere la scelta fondamentale della sua vita. All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva…

Con la centralità dell’amore, la fede cristiana ha accolto quello che era il nucleo della fede d’Israele e al contempo ha dato a questo nucleo una nuova profondità e ampiezza.