Migliaia i pellegrini che hanno partecipato alla conclusione della XXIX Tendopoli di San Gabriele. Questa mattina la marcia a piedi dei giovani dal Santuario ad Isola del Gran Sasso e la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc. Mons. Giuseppe Molinari Arcivescovo dell’Aquila. Presente in mezzo ai tendopolisti il senatore a vita Giulio Andreotti. Al termine, la consueta foto ricordo sulla scalinata del vecchio santuario e la festa nel piazzale.

 

Cala il sipario sulla XXIX Tendopoli di San Gabriele. L’ultimo giorno della Tendopoli si è aperto con la marcia a piedi Isola del Gran Sasso- San Gabriele. Partita alle ore 9.30 dal piazzale del Santuario, la lunga carovana dei giovani, che portava uno striscione bianco con su scritto i nomi delle 307 vittime del terremoto, si è snodata fino alla piazza di Isola del Gran Sasso. Poi il ritorno al Santuario, dove ad attenderli, nel piazzale gremito dai pellegrini giunti per assistere alla messa, c’era Sua Ecc. Mons. Giuseppe Molinari Arcivescovo dell’Aquila . Commosso, l’arcivescovo de L’Aquila ha atteso i ragazzi in silenzio fra la gente. E seduto fra la gente c’era anche il senatore a vita Giulio Andreotti , che da quattro anni non manca all’appuntamento con la Tendopoli. Anche quest’anno, il senatore a vita << si è “dovuto” fermare a San Gabriele>> come ha dichiarato nel corso di una breve intervista <<che è stato un modello di vita per lui. Sarebbe impossibile, da parte mia, passare da queste parti e non venire per un momento a salutare San Gabriele e voi ragazzi della Tendopoli.>>

<<Un caro saluto ai tendopolisti, ai padri passionisti e a padre Francesco Cordeschi che da 29 anni>> ha esordito l’arcivescovo <<mi perseguita con la Tendopoli , una santa persecuzione, perché è una bellissima iniziativa. Di solito in questi giorni di Perdonanza non mi allontano da L’Aquila ma oggi ho fatto uno strappo per voi.>> Mons. Molinari ha anche ricordato la presenza, ieri sera, di u na delegazione di cinquanta tendopolisti alla veglia dei giovani della Perdonanza Celestiniana all’Aquila. I tendopolisti hanno portato la “Fiaccola della Speranza”, benedetta dal papa Benedetto XVI lo scorso 12 agosto a Castel Gandolfo e portata in staffetta dai podisti di Montorio al Vomano (Te) da L’Aquila a San Gabriele martedì per l’apertura ufficiale della Tendopoli, come segno di comunione con la Perdonanza. Un gesto altamente simbolico di condivisione non solo del dolore ma anche della speranza di rinascita spirituale oltre che materiale. Una condivisione che la Tendopoli ha praticato con la sua missione tra i terremotati, che ha visto i giovani tendopolisti, guidati da padre Francesco Cordeschi, alternarsi per un mese nel volontariato presso la tendopoli di Santa Rufina a L’Aquila, nell’impegno di una assistenza pastorale e spirituale alla popolazione aquilana.

Sua Eccellenza ha poi salutato Andreotti ringraziandolo per la sua assidua presenza alla Tendopoli. <<Grazie senatore>> ha detto Molinari <<per la sua presenza, la sua testimonianza di vita e la sua saggezza di uomo, protagonista della rinascita del dopoguerra. Speriamo che questa saggezza illumini tanti uomini politici del nostro tempo>>. Molinari si è poi soffermato a parlare, nel corso dell’omelia, dell’amore. <<L’amore è una cosa meravigliosa. L’amore che tutto spera e tutto perdona, descritto da San Paolo, nella bellissima lettera ai Corinzi. Oggi tutti parlano di amore. Per alcuni l’amore è affermare se stessi, per altri l’amore è donarsi. Chi ha incontrato Cristo ha incontrato il senso vero dell’amore. Solo Lui tiene le persone insieme per sempre. Mi sono commosso molto quando vi ho visti arrivare con questo striscione bianco e quando ho visto la foto di Federica (Federica Moscordelli, 24 anni morta a L’Aquila durante il terremoto), che ho avuto modo di conoscere a L’Aquila qualche mese fa. Federica mi era rimasta impressa. Il suo volto, la sua voce ancora li ricordo. Ecco ragazzi il terremoto de L’Aquila ci ha fatto riflettere molto. Io stesso sono vivo per miracolo. La vita è preziosa. E allora vi auguro di rafforzare sempre più questo incontro con Cristo>>.

Terminata la Santa Messa , come da tradizione, la foto ricordo sulla scalinata del vecchio Santuario dove numerosi telefonini, telecamere, macchine fotografiche hanno immortalato, consegnandolo alla storia, il ricordo di una indimenticabile esperienza vissuta nel Signore. A seguire un lungo valzer di giochi, canti dediche e scritte autografe sulle magliette, scambi di indirizzi per non perdersi di vista, tanti sorrisi e anche qualche lacrima.

Sceso il sipario su questa XXIX edizione, il fondatore padre Francesco Cordeschi ha mostrato tutta la propria soddisfazione lodando il Signore per i suoi prodigi. Per i giovani in partenza i saluti non hanno rappresentato un addio ma un reciproco impegno a ritrovarsi di nuovo insieme per la XXX Tendopoli , dove troveranno spazio le riflessioni sul decimo comandamento.