Non tutti ancora riescono a crederci. Ma è un fatto successo che si ripete da 16 anni. Non tutti i giovani al carnevale vanno al mare: ci son oltre 200 giovani che preferiscono riunirsi per vivere i “giorni della sballo” nella preghiera e nella riflessione.

Sono i giovani della Tendopoli di san Gabriele che da 16 anni si svolge a Valencia. Quest’anno ricorrendo il 150mo della morte di San Gabriele, hanno dato un rilievo tutto speciale alla manifestazione. San Gabriele è stato presentato come alternativa alla cultura consumistica ed idolatra del presente momento storico. Con chiarezza hanno affermato e cantato con entusiasmo che questo mondo, asservito al potere della grande finanza, a loro non appartiene. Un mondo dove, consumare per consumare, diventa la scopo della vita, da loro viene decisamente rifiutato. Il mondo dell’avere ch schiaccia l’essere, li intimorisce. La logica del più forte che cancella la logica dell’amore, e’ presagio di morte e di distruzione.

Per questo si sono detti che non si “deve vivere per fare quello che ci gusta ma fare con gusto quello che si sente vero nel cuore”. San Gabriele, in questo lavoro di scelta e di impegno ascetico, per loro e’ stato un modello. A 18 anni lasciava il mondo della “bella vita” per chiudersi nel convento di Morrovalle, dai PP. Passionisti, e li,  in soli 5 anni, è diventato santo. Quando moriva il 27 febbraio 1862 nessuno pensava che sarebbe diventato santo… ma poi il seme caduto in terra ha portato frutto. Milioni di persone vanno da lui, e milioni di persone sono partite dal Santuario di san Gabriele, per emigrare in tutte le parti del mondo, portando dentro la valigia di cartone, la icona di san Gabriele.

Anche questa dimensione della forza missionaria di san Gabriele e’ stata toccata con mano in questi giorni. I giovani sono andati ad animare la festa di san Gabriele a Caracas il 26 febbraio con una solenne celebrazione presieduta dal P. Francesco fondatore della Tendopoli, alle ore 12. Nel pomeriggio nel rientro a Valencia si sono fermati a celebrare e a far memoria di San Gabriele al gruppo abruzzese a Maracay e il 27 lo hanno festeggiato prima nella parrocchia di san Blas dove fino a qualche anno fa’ erano presenti i PP: Passionisti, e poi nella parrocchia di San Antonio a Valencia.

È impressionante vedere la fede delle persone anziane, ma commuove osservare i giovani che con curiosita’ e meraviglia si accostano a questa figura: Un ragazzo diceva: Quando siamo stolti che andiamo dietro ai campioni del calcio e dello spettacolo, idoli che non sanno darci una parola significativa per risolvere i veri problemi della vita  e ci dimentichiamo di guardare i veri idoli che danno la vita senza farsi vedere. “Ecco è  urgente fare delle scelte perché – commentava P. Francesco citando il profeta Geremia-  gli idoli delle Nazioni sono come spaventapasseri in un campo di zucche” ( Gr.10,5).

Noi giovani non vogliamo essere zucche. In questi gironi vissuti nella preghiera, nella ricerca interiore, nella riflessione e nell’apostolato, una cosa abbiamo compreso:  San Gabriele e’ vivo perche’ ha amato, solo amando avremo la vita.

Un tendopolista