“E’ più bello insieme è un dono grande l’altra gente”
Un dono speciale che ci viene offerto ogni giorno ma che spesso non sappiamo apprezzare poiché il più delle volte siamo portati a diffidare dalle diversità, nella maggior parte dei casi il nostro cuore si trova impreparato a nuovi stimoli a causa della monotonia; quella monotonia a cui siamo così affezionati che l’idea del particolare ci fa sobbalzare come alla visione di un qualsiasi film horror. Io grazie ad alcune persone speciali ho avuto il coraggio di rompere la mia monotonia ed entrare a far parte di un qualcosa di molto particolare: la Tendopoli; la quale a sua volta mi ha offerto la possibilità di far fruttare in un modo nuovo la mia più grande passione: il canto. Da non più di qualche anno sono entrata a far parte del Coro Tend e ho appreso molto da questa famiglia. Io, che solitamente mi esibisco da solita, sono venuta a conoscenza della bellezza del cantare insieme, della fatica e del maggiore impegno che si richiede per essere perfettamente accordati l’uno con l’altro, della meraviglia di essere venti persone per gli occhi ma una voce solamente per le orecchie, ma soprattutto la magia dell’umiltà che fa in modo di annullare il singolo per far risuonare al meglio la particolare armonia che solo l’unione di più voci può far nascere.
In questi tre giorni passati insieme a Moricone siamo stati più volte esortati da Padre Francesco a far risuonare nella cassa armonica del nostro cuore, ancor prima delle melodie, prima di ogni singola nota, l’AMORE e la FEDE che abbiamo in Dio e a fare di questa arte la nostra professione di fede. Sono state tre giornate molto intense e, sono sincera, abbastanza faticose, a causa dei viaggi, più o meno lunghi, che ognuno di noi ha dovuto affrontare, il non poter dormire fino a tardi, l’impegno psicologico e fisico che tutti noi abbiamo sostenuto per la buona riuscita delle prove; ma ciò non pregiudica sicuramente il fatto che siano state, al contempo, tre giornate piene di gioia divertimento ma soprattutto tre giornate in cui abbiamo avuto la possibilità di rigenerare il nostro spirito staccando dalla frenesia di tutti i giorni, dagli impegni che ci sovrastano e vivendo finalmente relazioni di amicizia e fratellanza senza un cellulare a fare da intermediario. La frase che ha fatto da mantra a questo ritiro è stata “chi ama CANTA, chi canta AMA”; credo che ognuno di noi sia tornato a casa con una voce diversa, una voce un po’ più pronta a professare la propria fede, una voce più accordata con la melodia che Dio ci propone ogni giorno.

Victoria

Non saprei con certezza spiegare il motivo, ma l’aria che respiro nei giorni che precedono il week end delle prove coro mi ha sempre permesso di assaporare pienamente la dolcezza e l’unicità di questi intensi 3 giorni. PREGARE e CANTARE  nella quotidianità sono due azioni distinte e che spesso difficilmente si incontrano; PREGARE CANTANDO  è una qualità di chi sa creare un ponte tra i desideri profondi del cuore e le parole nude per come sono; CANTARE PREGANDO è l’opportunità che Dio mi ha permesso di vivere e gustare da anni, insieme a chi come me è in cerca di quella ricchezza d’animo che solo la fede può dare; CANTANDO con il cuore diamo forma a tutte quelle PREGHIERE che la nostra voce in nessun modo saprebbe esprimere . Questo è quello che sento ogni volta che penso al mio gruppo Coro, con cui sono cresciuta e cambiata , questo è quello che sento quando davanti a Gesù la musica prende il via e attraversa sezioni trasparenti della mia essenza raggiungendo quelle preghiere nascoste che so di non dover celare davanti a Lui; quella sensazione di appartenenza ad una realtà unica e indescrivibile che condivido con chi è in grado di amare veramente la vita, perché alla fine credo sia questo, quello che Dio ci chiama a fare: AMARE LA VITA, che sia nel Santuario di Moricone, che sia in quello di San Gabriele o in una piccola chiesetta di una città disastrata, è questo che ho imparato a fare grazie a Lui e grazie alla Tendopoli. Ritrovarci durante l’anno a Cantare la Vita non è altro che dare il giusto senso alla nostra storia, renderla semplicemente Saporita con la S maiuscola. E ora,seduta nella mia piccola stanza, catapultata in un modo frenetico e caotico, sento di dover difendere il mio piccolo grande angolo di paradiso terreno che è il Coro tend e la tendopoli tutta. E ringrazio Dio, oggi e sempre, per questo dono infinito.

Laura

Nel cammino della Tendopoli, uno dei momenti più significativi è sicuramente l’incontro del coro Tend, non solo perché ci si prepara ad animare al meglio la Tendopoli di agosto a san Gabriele, ma perché si alternano momenti di riflessione, di preghiera accompagnata dal canto, di prove musicali vere e proprie, e momenti di fraternità gioiosa che favoriscono l’approfondimento della conoscenza reciproca, il rinsaldarsi delle amicizie e il consolidamento del sentimento di appartenenza. Anche quest’anno, com’è già avvenuto più volte in passato, le prove si sono tenute nel convento dei Passionisti di Moricone (RM), nel weekend dal 23 al 25 febbraio. Come momento iniziale del nostro incontro, abbiamo deciso di aderire all’invito di papa Francesco ad osservare una giornata di digiuno e adorazione in favore della pace in Siria, e la serata del venerdì è stata dedicata per l’appunto all’adorazione. Sabato mattina sono iniziate le prove vere e proprie, guidate dal maestro Egidio, che dopo alcuni anni di pausa è tornato tra noi, rendendosi nuovamente disponibile a guidarci. Come di consueto, le prove dei canti sono state intervallate dalle catechesi tenute da Padre Francesco, rispettivamente nella mattinata e nel pomeriggio di sabato. Il motto che ha contraddistinto queste riflessioni era: “Chi ama canta, chi canta ama”. Non dobbiamo essere meri esecutori musicali, fornire una prestazione o impegnarci in un’esibizione al massimo livello. Il nostro canto deve testimoniare la gioia di appartenere alla famiglia di Dio e il nostro impegno ad animare la Tendopoli deve essere coerente con quello che cantiamo. Nella serata di sabato ci siamo divertiti suonando e cantando canzoni a ruota libera, senza badare a sottigliezze artistiche, ma con una dose di energia e di gioia che ha coinvolto tutti, rinfrancandoci molto e contribuendo a rendere anche questo incontro indimenticabile, come accade sempre quando ci incontriamo tra noi. La messa comunitaria e il pranzo della domenica hanno concluso le nostre attività, accendendo in noi ancora una volta il desiderio di ritrovarci tutti il prima possibile.

Giorgio